Fregene invasa dai daini, pericolo costante per gli automobilisti

Scappano dalle oasi minacciati dai lupi ma si avvicinano ai centri abitati, alla ricerca di acqua e cibo e si riversano nelle strade, trovando la morte e andando a costituire una seria minaccia per gli automobilisti.
Fregene invasa dai daini, pericolo costante per gli automobilisti.
Scappano dalle oasi minacciati dai lupi ma si avvicinano ai centri abitati, alla ricerca di acqua e cibo e si riversano nelle strade, trovando la morte e andando a costituire una seria minaccia per gli automobilisti.
Domenica sera, nell’ampio spazio antistante la struttura sportiva della zona, si è verificato un incidente stradale di rilevanza: un esemplare di daino è stato attraversato dalla carreggiata ed è stato tragicamente colpito da un veicolo in movimento. L’impatto è stato estremamente violento, e l’animale coinvolto è morto. Il conducente dell’auto coinvolta ha fortunatamente riportato solo danni alla carrozzeria, rimanendo illeso.
È da sottolineare che il daino presentava intorno al corpo dei filamenti di colore bianco, che purtroppo hanno influenzato negativamente la sua capacità di movimento. Questi fili appartengono a quelli utilizzati nella stagione invernale per proteggere i campi agricoli, e attualmente sono accumulati ai margini delle coltivazioni. In passato, è già stato necessario intervenire più volte per liberare gli animali intrappolati in questi fili, ma in questa circostanza, purtroppo, non è stato possibile evitare la collisione tempestivamente.
L’episodio risalta ulteriormente la pericolosa situazione che si è venuta a creare. La presenza di daini sulle strade di Fregene è diventata estremamente comune, con centinaia di esemplari che si spostano liberamente lungo tutte le arterie stradali. A titolo esemplificativo, durante il periodo di Ferragosto, quattro di questi animali sono stati avvistati lungo il viale della Pineta, una delle principali vie di comunicazione, e nel pomeriggio intorno alle 14, un esemplare particolarmente imponente è stato avvistato nel piazzale prospiciente il lungomare. La sua presenza è stata attribuita alla paura generata dal traffico intenso.
Va rilevato che tale fenomeno ha portato i daini a spingersi sempre più vicino alle aree residenziali, rappresentando così una preoccupazione rilevante. Il problema più urgente da affrontare è la questione della sicurezza stradale. Durante la stagione estiva, migliaia di turisti raggiungono Fregene ogni giorno per godere delle spiagge marine, senza tuttavia aspettarsi di imbattersi lungo il tragitto in questi animali. In contrasto, i residenti della zona sono ben consapevoli della presenza diffusa dei daini, che si sono allontanati dai loro habitat tradizionali come l’Oasi di Macchiagrande del Wwf, il Parco Biolcati e la lecceta. Questi luoghi sono stati abbandonati dai daini a causa dell’insorgere della presenza dei lupi, che sono attratti dalla notevole quantità di fauna selvatica. Nell’ultimo mese solamente, si è registrato il decesso di circa una decina di daini a causa degli attacchi dei lupi. Tali episodi di predazione si sono verificati in zone che vanno dall’oasi stessa fino ai terreni agricoli circostanti, dove sono stati rilevati indizi della presenza di un lupo particolarmente grande e nero. Si presume che si tratti di un ibrido con un cane domestico, in quanto la sua zampa è stata misurata addirittura 12 centimetri, quasi il doppio di quella di un lupo italico.
La crescita della popolazione dei daini, fenomeno che ha avuto inizio nel corso della pandemia nel 2019, ha dimostrato un incremento considerevole lungo il litorale romano. Questo aumento ha suscitato l’interesse anche del lupo, che rappresenta il predatore naturale di questi animali. La predazione da parte dei lupi è diventata una realtà costante nell’arco degli ultimi due anni, coinvolgendo persino le due Oasi di Macchiagrande e la Bosco Foce dell’Arrone, situate nelle vicinanze del Villaggio dei Pescatori. La conseguenza diretta è che i daini, non sentendosi più al sicuro nei boschi, cercano rifugio sulle strade, esponendosi così al pericolo degli incidenti stradali.
Foto Visit Fregene 8Facebook).

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Romano in vacanza simula un investimento all’Isola d’Elba

Un individuo proveniente da Roma ha varcato i confini dell'Isola d'Elba per escogitare una truffa insolita e audace, sfruttando un mezzo altrettanto singolare: un monopattino.
Romano in vacanza simula un investimento all’Isola d’Elba.
Un individuo proveniente da Roma ha varcato i confini dell’Isola d’Elba per escogitare una truffa insolita e audace, sfruttando un mezzo altrettanto singolare: un monopattino. Il protagonista di questa vicenda, un uomo di 36 anni, ha messo in atto una variante della classica truffa dello specchietto, raggirando automobilisti ignari e ingenui. facendo finta di essere coinvolto in un investimento mentre si trovava sul monopattino, ha successivamente cercato di ottenere risarcimenti per “danni” falsi. Tuttavia, la sua serie di raggiri è stata smascherata dai carabinieri, che lo hanno denunciato per vari reati.
A bordo di un monopattino simulava investimenti e poi chiedeva i danni agli ignari automobilisti preoccupati. I #Carabinieri di Portoferraio hanno individuato e denunciato il presunto autore di numerose truffe all’Isola d’Elba pic.twitter.com/IegmHJ4vE8
— Arma dei Carabinieri (@_Carabinieri_) August 20, 2023
Il 36enne di origini romane è stato affrontato da accuse di tentata truffa, danneggiamento e simulazione di reato. La sua operazione si basava sull’inganno orchestrato mentre si trovava in sella a un monopattino elettrico nella zona industriale di Portoferraio, all’Isola d’Elba. L’attenzione delle forze dell’ordine era stata attirata da segnalazioni che indicavano un individuo simile al suo modus operandi tra Portoferraio e Porto Azzurro. L’uomo fingeva di essere investito, per poi chiedere risarcimenti per danni inesistenti agli automobilisti preoccupati. Mostrava un tablet danneggiato e richiedeva un pagamento immediato.
Le autorità hanno inseguito l’uomo e, dopo averlo localizzato nella zona industriale, hanno proceduto al suo arresto. Lo hanno sorvegliato mentre agiva in modo sospetto sul ciglio della strada, rallentando e scrutando l’ambiente circostante in modo anomalo. Gli investigatori hanno colto l’occasione giusta per fermarlo poco prima che salisse su un pullman di linea. Durante la perquisizione, è stato rinvenuto nel suo zaino un tablet deliberatamente danneggiato, il cui possesso non è stato giustificato dall’uomo.
Le vittime di questa truffa erano spesso anziani o persone provenienti da altri paesi. L’uomo richiedeva pagamenti in contanti, arrivando anche a chiedere cifre considerevoli, fino a 400 euro. Dalle indagini successive è emerso che questo individuo era un truffatore seriale, coinvolto in numerosi episodi simili nella capitale. Utilizzava la nota tecnica dello specchietto, simulando danni causati da collisioni con lo specchietto retrovisore di un’auto in transito. In seguito, richiedeva risarcimenti per la rottura di oggetti come cellulari e orologi.
Portato in caserma per ulteriori indagini, l’uomo ha confessato le sue azioni. I carabinieri hanno potuto identificarlo con certezza come l’individuo che aveva tentato di truffare una donna a Porto Azzurro, danneggiando la sua auto e mostrandole un tablet rotto.
Le autorità di Portoferraio, competenti per tutta l’Isola d’Elba, non escludono la possibilità che il truffatore abbia compiuto altri episodi simili. Invitano eventuali vittime o persone che abbiano informazioni a contattarli, anche recandosi presso un comando di stazione sul territorio.

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