Ponte di Ferro riaperto al pubblico, restituito a Roma uno strategico nodo di collegamento

La riapertura del Ponte di Ferro è senza dubbio uno dei momenti più significativi per Roma in questo inizio di anno. I residenti sono entusiasti del risultato, atteso dopo l’incendio devastante del 2021.
Ponte di Ferro riaperto al pubblico, restituito a Roma uno strategico nodo di collegamento.
La riapertura del Ponte di Ferro è senza dubbio uno dei momenti più significativi per Roma in questo inizio di anno. I residenti sono entusiasti del risultato, atteso dopo l’incendio devastante del 2021.
Inizialmente pensato come un ponte ferroviario, il Ponte di Ferro a Roma ha avuto un’importanza strategica notevole, fungendo da collegamento tra Marconi, Ostiense, Testaccio, San Paolo, Trastevere. E di conseguenza con tutte le centinaia di diramazioni delle suddette zone.
La sua struttura in ferro ha resistito nel tempo nonostante i vari cambiamenti che la città ha vissuto fino al grande incendio del 2021. Quindi ben quattro anni ci sono voluti per la sua riapertura, avvenuta dopo anche ulteriori lavori di consolidamento e restauro conservativo iniziati nel 2023 per scongiurare la chiusura nel 2026 per assenza di adeguamenti alle norme antisismiche e di sicurezza.

Il Ponte di ferro
La storia del ponte risale al 1863, costruito per volere di Papa Pio IX e commissionato a una ditta belga per collegare la linea ferroviaria proveniente da Civitavecchia con la stazione centrale di Termini, inaugurata nello stesso anno. La scelta di un materiale come il ferro, in un periodo di grande fermento industriale, testimonia il progresso tecnologico di quell’epoca e la volontà di realizzare una struttura che fosse non solo funzionale, ma anche simbolica per l’intera nazione.
Non tutti sanno che il ponte non fu costruito a Roma, né in Italia, bensì all’estero, in Inghilterra, a blocchi. I pezzi vennero poi ricomposti a Roma.
Per i lavori si è utilizzato lo stesso metodo di un secolo e mezzo fa con la rimozione dell’impalcato a blocchi e una nuova tecnica del “jet grouting”, con iniezione dall’alto di un composto legante per rafforzare il terreno. Per permettere i lavori una gru gigante da 600 tonnellate ha rimosso la struttura del vecchio ponte e l’ha posizionata lungo le banchine del fiume. La nuova struttura è stata finanziata in occasione del Giubileo con 18 milioni di euro, di cui 13 milioni di fondi giubilari e 5 milioni di Roma Capitale. Ciò ha permesso di allargare e accrescere la capacità di capienza, oltre all’introduzione di due passerelle laterali per permettere a pedoni e ciclisti di attraversare il ponte in sicurezza.
La riapertura del Ponte di Ferro è stata un evento atteso con grande ansia dai romani ed ha segnato una vera e propria rinascita per il quartiere e per tutta la città, che ha visto finalmente restituire alla sua vita quotidiana un importante elemento di collegamento.
“Era diventato un simbolo della nostra vita quotidiana, e ora che è tornato a essere fruibile, sembra che la città abbia recuperato un legame importante”, commenta Laura, una residente di Viale Marconi che abita nei pressi del ponte.
Per capire meglio l’impatto della riapertura sulla vita quotidiana dei romani, abbiamo intervistato Marco, che abita a pochi passi dal Ponte di Ferro. La sua famiglia vive nel quartiere da generazioni, e per lui il ponte è sempre stato un punto di riferimento.
Marco, come hai vissuto la chiusura del Ponte di Ferro?
“La chiusura del ponte è stata un grosso disagio, soprattutto per chi vive qui. Il ponte era un punto di passaggio fondamentale per raggiungere altre zone della città. Quando il ponte è stato chiuso per i lavori di restauro, la viabilità è stata decisamente rallentata. Spesso, per andare da un punto all’altro, dovevo fare giri lunghissimi. Era un problema soprattutto nei giorni di pioggia, quando le strade si intasavano facilmente.”

Il Ponte di ferro
Com’è cambiata la tua routine quotidiana ora che il ponte è stato riaperto?
“Adesso è una vera e propria benedizione! Il ponte riaperto ha davvero migliorato la qualità della vita. Posso finalmente attraversare il Tevere senza dover fare giri lunghissimi. È anche più comodo per chi deve andare a lavoro o per gli studenti.
Pensi che la riapertura del ponte possa portare a un cambiamento anche a livello di traffico o di turismo?
La riapertura del Ponte di Ferro ha avuto un impatto positivo non solo sulla vita quotidiana dei residenti, ma anche sul panorama economico del quartiere. I commercianti locali hanno beneficiato del ritorno alla normalità e dell’aumento di visitatori.
Il restauro del ponte è stato visto anche come un segnale di impegno da parte delle istituzioni, pensavamo che non avvenisse più! Invece sono state mantenute le promesse, nonostante le frequenti procrastinazioni.
Credit foto : Julia Pietrangeli

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