Piazza Farnese, restaurate facciata Palazzo e fontane
Torna a splendere Piazza Farnese con la chiusura del cantiere e l'inaugurazione della facciata del Palazzo e delle due fontane monumentali.
Piazza Farnese, restaurate facciata Palazzo e fontane.
Torna a splendere Piazza Farnese con la chiusura del cantiere e l’inaugurazione della facciata del Palazzo e delle due fontane monumentali.
Doppia inaugurazione per due interventi distinti di tutela del patrimonio culturale: quello al Palazzo curato dall’ambasciata con laSoprintendenza e quello sulle fontane curato dalla Sovrintendenza capitolina nell’ambito del programma Pnrr Caput Mundi.
Come riporta Roma Capitale, presenti all’evento l’Ambasciatore di Francia in Italia Martin Briens, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, la direttrice dell’École française de Rome Brigitte Marin, la Soprintendente speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma Daniela Porro, l’Assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio e il Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce.
“È un piacere essere qui dove hanno lavorato alcuni tra i più grandi geni dell’arte e della architettura, una meraviglia del mondo – ha dichiarato il sindaco Gualtieri – È un piacere per me accompagnare la riapertura delle fontane di piazza Farnese. Due vasche di granito monoblocco romane, prese dalle Terme di Caracalla e poi nel ‘600 trasformate in fontane. Ringrazio i restauratori della soprintendenza per il loro lavoro, che ha comportato tra l’altro la rimozione del calcare. Questa opera cementa l’amicizia tra la Francia, l’Italia e Roma nello spirito europeo, testimoniando i valori comuni. Queste non sono solo sedi di lavoro ma monumenti importantissimi. Proseguiamo piano piano con la chiusura dei cantieri di restauro delle fontane”.
Poi sui lavori alla facciata di Palazzo Farnese il Sindaco ha aggiunto: “Il lavoro sulla facciata è davvero straordinario, una meraviglia che restituisce questo capolavoro dell’architettura alla gioia dei romani e di tutto il mondo. Ora tutta la piazza risplende come non si era mai vista da tantissimi decenni”.
“È un giorno importante per tutti noi e per i romani che hanno il piacere di rivedere la facciata libera – ha detto l’ambasciatore Briens – Volevamo fosse pronta per il Giubileo e ce l’abbiamo fatta”.
I restauri delle fontane
Parte del programma Caput Mundi – PNRR, i restauri delle fontane, sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina, hanno previsto una serie di attività volte a ripristinare e preservare lo stato di conservazione dei monumenti e a garantirne nuovamente la piena leggibilità. In particolare, sono stati effettuati interventi di consolidamento delle superfici; operazioni di disinfezione e disinfestazione per eliminare i micro organismi che possono danneggiare la fontana o comprometterne l’estetica; è stata eseguita la pulizia per rimuovere lo sporco accumulato, le patine biologiche e il calcare e la pulitura e il trattamento antiossidante delle parti metalliche; sono state verificate le stuccature, con interventi di riparazione e sostituzione; sono stati applicati trattamenti protettivi sulle superfici per preservarle dagli agenti atmosferici e dall’usura; è stato verificato l’impianto idrico e lo strato di impermeabilizzazione delle vasche. Infine, è stato rinnovato completamente l’impianto di illuminazione artistica con la posa in opera di nuovi corpi illuminanti.
Cenni storici
La denominazione dell’attuale piazza deriva dalla presenza del Palazzo Farnese, ora sede dell’Ambasciata di Francia, che ne occupa tutto il lato lungo verso Ovest, tra via del Mascherone e via dei Farnesi. All’origine, era la piazza principale del rione Regola.
L’area fu sistemata a partire dal 1537, intesa come pertinenza esterna di palazzo Farnese, i cui lavori di rifacimento e ampliamento iniziarono all’inizio del 1500, a seguito dell’acquisto da parte del cardinale Alessandro Farnese, divenuto poi papa Paolo III (pontificato 1534 – 1549).
Inizialmente, papa Paolo III aveva posto al centro della piazza una vasca romana di granito, che costituiva una anticipazione delle antichità esposte all’interno del palazzo. Era stata prelevata da piazza san Marco (attuale piazza Venezia) ma già proveniente dalle terme di Caracalla, all’epoca oggetto di estesi scavi da lui commissionati, nel corso dei quali erano emersi anche l’Ercole, la Flora e il Toro, oggi detti “Farnese”, costituenti il nucleo centrale delle collezioni della famiglia. La funzione del bacino doveva essere essenzialmente decorativa consentendo un punto di osservazione privilegiato per i giochi che si svolgevano in piazza (tauromachie e naumachie).
Esisteva una seconda vasca romana, praticamente uguale alla precedente e probabilmente della stessa provenienza; si trovava anch’essa in piazza San Marco, anche se inizialmente doveva essere stata posta presso la scomparsa chiesa di San Giacomo al Colosseo. Una quarantina d’anni dopo aver sistemato la prima, il cardinale Alessandro Farnese il Giovane (nipote di Paolo III) tra il 1577 e il 1580 riuscì ad ottenerla, in cambio di un’altra più piccola, e la trasferì nella piazza, di fronte al proprio palazzo. Dopo aver fatto spostare sulla destra quella già presente, le sistemò entrambe, nella posizione che occupano attualmente.
Le due fontane gemelle
Le due fontane devono la loro attuale configurazione al progetto seicentesco di sistemazione della piazza, voluto da Odoardo Farnese, eseguito da Girolamo Rainaldi e completato entro il 1626. Con la costruzione dell’acquedotto cosiddetto Paolo (o Paolino) fu possibile trasformare le vasche in fontane, Odoardo Farnese ne commissionò la costruzione nel 1626 all’architetto di fiducia Girolamo Rainaldi.
Ispirandosi ai modelli di Giacomo della Porta, Rainaldi realizzò due fontane gemelle, costruendo due bacini mistilinei di travertino molto più grandi, anch’essi di forma oblunga con i lati marcatamente bombati e poggiati su un gradino. All’interno dei bacini, collocò le due vasche antiche, poggiate su basi di muratura che mostrano una superficie di travertino modanato, che con molta probabilità fungevano da adduttori ai due getti presenti all’interno. Al centro, tra queste due basi, vi è il blocco murario che contiene il sistema verticale che porta l’acqua acqua fino alla tazzetta superiore. Al centro dei bacini collocò un ricco balaustro a forma d’anfora con scudi, mascheroni e festoni, tipici del gusto tardo-manierista di Rainaldi. Sul balaustro posò un’ulteriore vasca, una tazzetta quadrilobata e baccellata dai bordi sfrangiati, di forma simile a quella più esterna, ma molto più piccola, sormontata dal giglio araldico dei Farnese, presente anche nella vicina fontana del Mascherone. Quest’ultima fu realizzata nello stesso periodo molto probabilmente dallo stesso Rainaldi, sempre impiegando un’antica vasca termale in granito, oltre a un altro celebre pezzo di spoglio, il mascherone.
Ben sette erano i punti da cui fuoriusciva l’acqua: uno zampillo centrale dal giglio superiore, due alle estremità della vasca romana, e altri quattro nella vasca più grande, in corrispondenza delle anse. Le fontane vennero inaugurate il 23 settembre 1626, e la loro presenza permise da allora, nei mesi estivi, di mettere in atto l’allagamento della piazza con funzione ricreativa e di ristoro. Nel Settecento le fontane passarono all’Azienda Farnesiana creata dai Borboni di Napoli, discendenti dei Farnese, per divenire proprietà del Comune di Roma solo dopo il 1930.
Nel 1938-39 la fontana a sud-est subì un intervento di restauro che comportò la sostituzione integrale del giglio, del balaustro e del labbro del bacino inferiore. Nuovi interventi vennero eseguiti negli anni Settanta. Nel 1992-93 venne realizzato un restauro completo e poi nuovamente nel 2007.
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