Porta del Popolo, un link tra città antica e città storica.
Alla scoperta della Roma segreta con questo bell’articolo di Roma Capitale in cui vi proponiamo la Porta del Popolo, un monumento che esiste dal III secolo. È stata un semplice varco per i pellegrini provenienti dal Nord Italia, una fortificazione e poi un monumento per l’entrata trionfale di Cristina di Svezia.
La Porta del Popolo è oggi il monumentale accesso al centro storico di Roma, patrimonio dell’Umanità ed ospita al suo interno gli uffici della Sovrintendenza Capitolina che di questo si occupano (Servizio sito Unesco, grandi eventi cittadini e occupazioni di suolo pubblico).
Con l’individuazione di una Buffer zone, una zona cuscinetto, attorno al sito Unesco, è diventata anche il luogo della connessione tra la città antica e la città storica, la più recente ed altrettanto ricca di un patrimonio culturale ed architettonico di pregio.
Ed in questo periodo dell’anno è anche un ingresso al suggestivo clima natalizio con la città addobbata a festa.
L’imperatore Aureliano che edificò le omonime mura nel III secolo per tentare di fermare i “barbari” invasori, l’aveva pensata come un semplice varco per mercanti e viaggiatori provenienti da Nord, lungo la via Flaminia. Nei secoli successivi la porta fu fortificata con due bastioni abbattuti a fine ‘800 per riaprire i fornici laterali e consentire il passaggio di un maggior numero di persone.
Porta del Popolo fu rimaneggiata nel corso dei secoli fino alla sua trasformazione in grandioso monumento trionfale per accogliere, nel 1655, la regina Cristina di Svezia convertita al Cattolicesimo. Una rivincita sulla Chiesa protestante che il papato volle celebrare con tutti i fasti.
La facciata esterna era già stata ammodernata nel Rinascimento, quando Gian Lorenzo Bernini ricevette l’incarico di allestire quella interna. L’architetto, uno degli artefici del Barocco romano, realizzò anche una targa per celebrare l’evento. Si trova sopra l’arco centrale e riporta la scritta “Felici fastoque ingressui”: Per un ingresso felice e fausto.
Le cronache ci restituiscono dettagliate descrizioni del favoloso corteo che accompagnava la regina 29enne in quel 23 dicembre del 1655.
Cristina che aveva abdicato per non sottostare agli obblighi che il suo ruolo le imponeva, non solo fece un trionfale ingresso in città ma vi lasciò un personalissimo e profondo segno. Le diverse residenze di questa donna anticonformista nell’Europa del ‘600 – dal palazzo Farnese al Rospigliosi al palazzo Corsini alla Lungara – ospitarono artisti e scienziati.
Fu una mecenate che promosse le arti e le scienze. Nel suo bel giardino costituì il primo nucleo di quello che oggi è l’Orto botanico di Roma al quale si accede appunto da largo Cristina di Svezia. La città le deve molto ed anche la letteratura: dal suo cenacolo nacque il circolo dell’Arcadia e dalla sua passione per la musica e la recitazione il teatro di Tor di Nona.
Il suo arrivo in città fu anche l’occasione per splendide feste barocche con giostre e caroselli come quella rappresentata nel dipinto Carnevale a palazzo Barberini conservato al Museo di Roma.
La Porta sotto i cui archi passò una donna illuminata, protettrice di artisti e studiosi, ospita, sopra quegli stessi archi, gli Uffici della Sovrintendenza capitolina che si occupano della tutela del sito iscritto dal 1980 nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.
Il “Centro Storico di Roma, proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le mura ” – questo il nome completo – “comprende alcune delle più importanti realizzazioni artistiche della storia dell’umanità”, si legge nella Dichiarazione di Valore universale, conservate nel rispetto dell’autenticità e Integrità del patrimonio.
Una “grande bellezza” a cui si accede da Porta del Popolo e che si estende su una superficie di oltre 1.450 ettari all’interno delle mura aureliane, include tutti i rioni storici tranne parte di Borgo e Prati, e racchiude un patrimonio artistico edificato in circa 3mila anni di storia.
Dalla fondazione di Roma nel 753 a. C. la città “fu prima il centro della Repubblica, poi dell’Impero romano e nel IV secolo divenne la capitale del mondo cristiano (…) dalla sua fondazione Roma è stata continuamente legata alla storia dell’umanità” si legge ancora nella Dichiarazione.
Il manager del Sito UNESCO di Roma è il Sovrintendente Capitolino che presiede il Gruppo di Coordinamento Transfrontaliero, un organismo interistituzionale tra Italia e Santa Sede istituito per garantire la conservazione del Sito, per aggiornarne il Piano di gestione e per promuoverne la conoscenza.
Tra i compiti del gruppo c’è anche quello di creare la buffer zone per la maggior tutela del Sito Patrimonio dell’Umanità. Una zona cuscinetto che nei suoi contorni frastagliati include, ad esempio, i quartieri del Novecento. Un tessuto della città storica, anch’esso da tutelare e valorizzare.
Porta del Popolo con la sua imponente mole è divenuta l’ideale testimonial del grande valore storico-artistico-culturale della città connettendo il centro storico con le zone di più recente edificazione, un patrimonio altrettanto vasto e inestimabile da esplorare e conoscere con passione.
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