Rubrica simboli di Roma, seconda puntata. Cavalli di marmo, aquile e colombe d’oro
I simboli di Roma hanno un'importanza notevole nella storia della Capitale e molti di questi sono ancora oggi riconosciuti e utilizzati. E tu, quanti ne conosci?
Rubrica simboli di Roma, seconda puntata. Cavalli di marmo, aquile e colombe d’oro.
I simboli di Roma hanno un’importanza notevole nella storia della Capitale e molti di questi sono ancora oggi riconosciuti e utilizzati. E tu, quanti ne conosci?
I simboli di Roma riflettono i valori, la potenza e la spiritualità della città. Molti di questi segni sono spesso zoomorfi, come abbiamo visto nel precedente articolo dedicato alla lupa capitolina.
Oggi parleremo dei cavalli, delle aquile e delle colombe che ritroviamo nelle rappresentazioni artistiche e nei monumenti disseminati nella capitale.
Dall’antichità al Barocco, il cavallo è simbolo di libertà e immortalità. Gli artisti hanno utilizzato spesso questo splendido animale, che ha accompagnato il lavoro dell’uomo, come modello per esercizi sul movimento.
Sulla piazza del Quirinale, troviamo “I Dioscuri”, due maestosi cavalli guidati dai gemelli Castore e Polluce, figli di Zeus, che si stagliano contro il cielo. Si tratta di copie romane di una versione bronzea realizzata dai greci i Fidia e Prassitele il Vecchio. Pochi sono a conoscenza del fatto che i Dioscuri erano considerati protettori dei viaggiatori e dei soldati: la leggenda li narra pronti a scendere dal cielo per salvare i combattenti in difficoltà.
A Villa Borghese, una delle fontane più suggestive è quella dei Cavalli Marini, creature mitologiche metà cavallo e metà pesce, che emergono dall’acqua con eleganza. Realizzata intorno al 1791, rappresenta l’equilibrio tra terra e mare, un omaggio alla connessione tra Roma e il Mediterraneo.
Il Cavallo di Marco Aurelio, oggi conservato nei Musei Capitolini, è uno dei monumenti più iconici di Roma. Questa statua equestre, datata tra il 176 e il 180 d.C, è una delle poche a essere sopravvissuta alla furia iconoclasta del Medioevo ed anzi fu proprio per volere di papa Paolo III Farnese che venne trasferita sul Colle nel 1538.
Le colombe, emblema di pace e purezza, sono altrettanto presenti nella simbologia romana, spesso associate alla religione cristiana e ai racconti biblici.
Questo animale ricorda ai credenti che Dio ha fatto pace con l’umanità peccatrice e lo ritroviamo continuamente nei monumenti e dipinti dal Medioevo fino ai giorni nostri ed è talmente ricorrente che non basterebbe certamente un articolo per indicarli tutti.
Ne segnaliamo giusto un paio tra i più significativi:
Al centro della Basilica di San Pietro, il maestoso Baldacchino è sormontato da una colomba dorata, rappresentazione dello Spirito Santo. Il suo posizionamento, in alto sopra l’altare, vuole ricordare la guida divina che protegge la Chiesa e il Papa. È una delle opere più famose di Bernini in collaborazione con il collega e rivale Francesco Borromini.
La Fontana dei Quattro Fiumi (1648-51) sempre realizzata dal Bernini a Piazza Navona, presenta quattro giganti marmorei associati ai fiumi dei continenti. Sull’obelisco centrale, possiamo notare una colomba di bronzo con un ramoscello d’ulivo nel becco.
L’aquila invece era l’insegna principale delle legioni romane, conosciuta come il “signum aquilae”, e veniva portata in battaglia dai soldati come icona di vittoria, invincibilità, giustizia e dominazione su vasti territori. Associata al dio Giove, con l’espansione dell’Impero Romano, divenne anche un riferimento semantico di unità imperiale e di sovranità.
Ogni legione romana aveva la sua aquila, che veniva portata in battaglia da un ufficiale chiamato “aquilifer”. Solitamente rappresentata in oro o d’argento, veniva considerata un oggetto sacro associato alla forza e all’onore della legione. La sua perdita durante una battaglia costituiva un disonore enorme, un grave rovescio che metteva in discussione l’efficacia e l’integrità della legione.
I signacoli imperiali, inclusi gli stendardi e i sigilli, spesso raffiguravano l’aquila, ed in alcuni casi, l’imperatore stesso veniva ritratto mentre ne reggeva con fierezza una.
Le aquile comparivano nelle colonne trionfali, sui mosaici, nelle sculture e nelle monete imperiali unite a figure divine o al ritratto dell’imperatore, come traccia della sua autorità assoluta e della sua connessione con il divino.
Un esempio trionfale è un’aquila imperiale in marmo del II secolo, presente nel portico esterno della Basilica dei Santi Apostoli a Roma, proveniente forse dal Foro di Traiano.
In Italia, l’aquila è presente nell’emblema della Repubblica Italiana e porta con sé significati importanti come la forza e l’indipendenza del paese, un legame diretto con il passato romano ricco di grandezza.
È inoltre lo stendardo utilizzato dalla squadra calcistica della Lazio, in contrapposizione come abbiamo visto nella precedente puntata, alla lupa della AS Roma.
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