Lo sapevate? Che cos’è la Suburra romana?
La Suburra era un vasto e popoloso quartiere dell'antica Roma, ma perché era cosi famoso?
Lo sapevate? Che cos’è la Suburra romana?
La Suburra era un vasto e popoloso quartiere dell’antica Roma, ma perché era cosi famoso?
Roma come gran parte delle metropoli occidentali è una città dai forti contrasti culturali, economici, morali e etici. Lo scintillio del centro è presto abbandonato già nella prima periferia e poi man mano che ci si allontana dalle zone note quella grande bellezza che affascina milioni di turisti svanisce poco a poco fino a diventare tenue e debole. Dove finisce la luccicanza si insinua il buio e nel buio c’è terreno fertile per comportamenti distanti dell’etica civile e sociale.
È li che fermenta la malavita, la violenza, l’inganno e i giochi di potere, al riparo dalla rigida censura dell’opinione pubblica e distante dagli occhi di tanti. Oggi quel liquame di delinquenza e criminalità a Roma si chiama Suburra e deve il suo nome a un antico quartiere romano. Un quartiere di quelli bui. Forse il più buio.
La Suburra era un vasto e popoloso quartiere dell’antica Roma che si estendeva dalle pendici dei colli Quirinale e Viminale fino alle propaggini dell’Esquilino. Era per lo più di estrazione sociale umile e la parte bassa del rione era popolata in maggioranza da sottoproletariato. Le condizioni di vita erano al limite dell’umano e le persone conducevano le loro giornate in un ambiente fatto di violenza, malaffari e prostituzione. Tra tutti i quartieri era probabilmente il più pericoloso; botteghe malfamate, bordelli, ladri e assassini, camminare tra le strade della suburra era quasi una scommessa col destino. I delitti e i furti erano all’ordine del giorno e i più ricchi quando erano costretti ad attraversare il quartiere lo facevano con scorte di schiavi armati e pronti a sacrificarsi per il proprio padrone.
Per proteggersi da balordi e delinquenti i romani benestanti decisero di erigere un muro attorno alla suburra nel tentativo di mettere in gabbia la bestia, ma finirono per accentuare le differenze economiche e sociali tra Roma e quel quartiere tanto complicato. Il muro aveva un’altezza di trentatré metri e secondi i costruttori era particolarmente resistente al fuoco. Già perché spesso e volentieri gli abitanti della suburra appiccavano incendi negli altri quartieri e questa barriera fu costruita incastrando i massi tra di loro, il progetto infatti escludeva la malta e prevedeva che il muro si reggesse sul suo stesso peso (progetto più che valido visto che a distanza di 2000 anni è ancora in piedi).
Il tessuto sociale della suburra venne smantellato dal progresso culturale romano e in quegli spazi trovarono sede case e palazzi di famiglie aristocratiche. Nonostante il quartiere abbia visto la fine della sua esistenza la suburra intesa come sottobosco di malaffari ha permeato negli individui ed ha resistito fino ad oggi. Non è bastato un muro per reprimere gli istinti antisociali, ci hanno provato in tanti, ma i muri dividono e alla fine cadono sempre.
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