Lo sapevate? La Cappella della Madonna dell’Archetto è la chiesa più piccola di Roma

Lo sapevate? La Cappella della Madonna dell’Archetto è la chiesa più piccola di Roma. Il gioiello invisibile tra le 900 chiese di Roma. Roma è la città con più chiese al mondo, un’incredibile rete di oltre 900 luoghi sacri che
Lo sapevate? La Cappella della Madonna dell’Archetto è la chiesa più piccola di Roma.
Il gioiello invisibile tra le 900 chiese di Roma. Roma è la città con più chiese al mondo, un’incredibile rete di oltre 900 luoghi sacri che punteggiano ogni angolo della Capitale, rendendola non solo il cuore pulsante della cristianità, ma anche un museo a cielo aperto della fede, dell’arte e della storia. Ognuna di queste chiese, dalle maestose basiliche ai templi meno noti, rappresenta una tessera preziosa di un mosaico che racconta oltre diciassette secoli di vita spirituale e culturale. Alcune dominano il panorama urbano con la loro imponenza e la fama che le accompagna da secoli, altre invece si celano tra i vicoli come piccoli scrigni dimenticati, custodendo silenziosamente segreti e memorie. Ed è proprio tra queste ultime che si trova un luogo sorprendente, tanto piccolo quanto straordinario: la chiesa più piccola di Roma. Priva della grandiosità architettonica delle sorelle più celebri, sfugge agli occhi frettolosi e alla maggior parte delle guide turistiche, eppure racchiude un significato che va ben oltre le sue dimensioni ridotte. È un simbolo potente, quasi invisibile, ma capace di evocare un fascino raro, di quelli che solo chi osserva con attenzione riesce a cogliere. Ignorata persino da molti romani, questa minuscola chiesa è un frammento vivo di storia, un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato per raccontare, a chi ha orecchi per ascoltare, una storia diversa: più intima, più autentica, più umana.

La cappella della Madonna dell’Archetto
La cappella della Madonna dell’Archetto è un piccolo oratorio di Roma, nel rione Trevi, in Via di San Marcello 41b. Il nome ufficiale della chiesa è chiesa di Santa Maria Causa Nostrae Laetitiae.

La cappella della Madonna dell’Archetto
Questa cappella fu costruita nel XIX secolo per ospitare un’antica immagine della Madonna che si venerava sotto un angusto arco di passaggio presso palazzo Savorelli Muti Papazzurri, un tempo palazzo Balestra. Chiuso il vicolo, il marchese Alessandro Savorelli Muti Papazzurri vi fece edificare una piccola cappella ove pose l’immagine della Madonna causa nostrae letitiae dipinta su pietra maiolica nel 1690 dal pittore bolognese Domenico Maria Muratori. Tale immagine fu vista ruotare ripetutamente gli occhi il 9 luglio 1796 per poi piangere nel timore dell’invasione francese nello Stato Pontificio, che poi avvenne nel 1798.

L’ingresso della cappella della Madonna dell’Archetto
Il miracolo fu raccontato da numerosi testimoni e come riportato nel libro Gli occhi di Maria, di Rino Cammilleri e Vittorio Messori. L’immagine venne collocata sotto un archetto, da cui il nome con cui è maggiormente conosciuta, Madonna dell’Archetto. Il pittore, che tra l’altro è autore della più grande pala d’altare di Roma, presso la Basilica dei Santi Dodici Apostoli, realizzò l’opera ad olio dipinta su pietra di maiolica dal peso di quasi 40 Kg, ispirandosi ad un’opera precedente del Sassoferrato. Una leggenda racconta che già nel 1696 l’immagine della Madonna mosse gli occhi e che questo fatto indusse la proprietaria del dipinto a posizionarlo nel vicolo da poco aperto, murandola sotto l’arco di collegamento di due palazzi gentilizi.
Una riproduzione dell’immagine si trova su palazzo Castellani, all’angolo tra piazza di Trevi e via del Lavatore.
L’edificio fu solennemente inaugurato e aperto al pubblico il 31 maggio 1851, come ricorda la lapide apposta sopra l’ingresso, con grande concorso di cardinali ed autorità.
La cappella è una rara gemma d’architettura neorinascimentale, ricca di marmi preziosi e di metalli, opera dell’architetto Virginio Vespignani; essa contiene pitture di Costantino Brumidi, lo stesso che poi affrescherà la cupola del Campidoglio di Washington.
Il santuario, dichiarato monumento nazionale d’arte, è sormontato da una cupola riccamente decorata con intagli di legno, di limitata grandezza ma di grandioso aspetto. La piccola navata è abbellita da statue in gesso dello scultore Luigi Simonetti raffiguranti angeli in forma di cariatidi.

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