Quali sono le canzoni dedicate a Roma?

La canzone romanesca ci riporta alla mente gli autori più famosi come Gabriella Ferri, Ettore Petrolini e Antonello Venditti. Ma la storia della canzone romana è ricca e variegata, risale a diversi secoli fa e riflette la cultura e le tradizioni della città di Roma e delle sue persone.
Quali sono le canzoni dedicate a Roma?
La canzone romanesca è un tesoro musicale che evoca immediatamente alla mente i nomi di alcuni dei suoi più illustri interpreti, tra cui la talentuosa Gabriella Ferri, il geniale Ettore Petrolini e il carismatico Antonello Venditti. Tuttavia, la storia di questo genere musicale affonda le radici in un passato ricco di sfumature e significati, risalendo a diversi secoli fa e abbracciando una varietà di stili e influenze. Le canzoni romane non sono semplici melodie, ma veri e propri racconti che catturano l’essenza della vita quotidiana, le emozioni e le tradizioni della capitale italiana. Ogni nota e ogni parola riflettono la cultura di Roma, una città che è stata il crocevia di molteplici culture e storie. Attraverso le loro liriche, gli artisti romani hanno saputo narrare le gioie e le tristezze della vita, dipingendo un affresco vivace e autentico delle speranze e delle lotte delle persone comuni. Così, la canzone romana si trasforma in un ponte che collega il passato con il presente, permettendo a chi ascolta di immergersi in un’atmosfera intrisa di nostalgia e passione, rivelando la profondità dei legami che uniscono gli abitanti di questa città eterna.

Due amici suonano e cantano al tramonto
Se per un romano è facile canticchiare “Arrivederci Roma” del 1954 di Renato Rascel, un po’ meno comune è sapere che già nel Medioevo esistevano brani sulla città come “Er Pellegrino” del XII secolo, ma il cui autore rimase sconosciuto e che Giovanni Pierluigi da Palestrina fosse uno dei più importanti compositori di area romana del Rinascimento.
Sono numerosi gli attori che contribuirono alla storia della canzone romana: Indimenticabile l’esilarante “Te c’hanno mai mandato” di Alberto Sordi del 1981 o “Roma non fa la stupida stasera” resa celebre da Nino Manfredi.
È incredibile sapere che anche il Santo Filippo Neri nel 1500 a Roma, per avvicinare alle celebrazioni liturgiche i giovani, usava coinvolgerli cantando e ballando versi che in quegli anni furono ripresi dai cantastorie e usati durante il Giubileo all’epoca.
Nel film “Mamma Roma” di Pasolini, Anna Magnani intona durante la scena del matrimonio uno “stornello”, ossia brevi strofe costituite da un quinario riferito abitualmente ad un fiore. Questa è una delle forme musicali più comuni: chi non conosce “Na gita a li castelli”?
Recentemente “Roma Capoccia” di Venditti del 1972 è stata eletta come una delle più rappresentative, ma vogliamo fare un ulteriore parallelismo: “Affaccete Nunziata” di Ilari-Guida, è considerata una della più belle canzoni romane della fine dell’Ottocento.
Segnaliamo inoltre la canzone “le streghe” del 1891, una romanza con musica di Alipio Calzelli e testo di Nino Ilari, resa nota Leopoldo Fregoli, la quale vinse la prima manifestazione canora della canzone romana a piazza San Giovanni a Roma nello stesso anno.
Sicuramente note al grande pubblico le canzoni dedicate a Roma di Claudio Villa, Renato Zero, Franco Califano, anche cantautori più recenti come Ultimo, Niccolò Fabi e Achille Lauro si sono cimentati in canzoni ambientate/dedicate nella/alla città eterna.
Ovviamente in questo articolo non possiamo essere esaustivi, sono numerosi i libri che hanno cercato di raccogliere la storia della canzone romana, ma l’intenzione è quella di fornire degli spunti utili per approfondire un repertorio infinito che ha accompagnato la Capitale, tra poesia, struggimento e ironia. Chiediamo quindi a voi: qual è la vostra canzone romana o dedicata a Roma preferita?
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