Lo sapevate? A Roma è stato scoperto un lago per puro caso

Il Lago Bullicante oltre ad essere l’unico bacino idrico naturale di Roma è uno tra i cinque casi di rinaturazione spontanea in Europa. È stato scoperto nel 1992 a causa di un “incidente”.
Lo sapevate? A Roma è stato scoperto un lago per puro caso.

La zona del lago Bullicante
Il Lago Bullicante oltre ad essere l’unico bacino idrico naturale di Roma è uno tra i cinque casi di rinaturazione spontanea in Europa. È stato scoperto nel 1992 a causa di un “incidente”.
Che cosa si intende con il termine serendipità? La capacità o fortuna di fare per caso inattese e felici scoperte. È proprio questo quello che è accaduto a Roma con il Lago Bullicante, nel 1992 mentre nel quartiere di Portonaccio si lavorava per costruire un centro commerciale le ruspe dovettero interrompere la loro attività a causa di un inatteso bacino idrico. Le intenzioni degli investitori erano quelle di realizzare un immobile con finalità produttiva nell’area industriale che aveva ospitato l’opificio della CISA Viscosa, il cui stabilimento fu chiuso nel 1954, ma durante l’opera di costruzione del parcheggio sotterraneo gli scavatori intercettarono una falda acquifera localizzata a soli 5 metri sotto il piano della campagna.

La zona del lago Bullicante
Certo, per il gruppo Ponente 1978 Srl, proprietari dei terreni negli anni Novanta, non fu esattamente una fortuna ma per la biodiversità della capitale si è trattato di un vero e proprio miracolo. L’acqua che sgorgava dalla falda regalò a Roma quello che è il suo unico lago naturale, un bacino (profondo fino a nove metri) con una superficie di circa 10.000 metri quadrati che ospita una ricca varietà di organismi viventi. La società di costruzione provò a contenere i danni nella speranza di proseguire l’opera e in un primo momento tentò di deviare il flusso idrico convogliandolo direttamente nelle fognature. Il risultato fu di fantozziana memoria, il sistema andò in sovraccarico causando l’esplosione delle condotte e il conseguente allagamento di Largo Preneste. Risolto il problema della rete fognaria l’acqua tornò nuovamente ad accumularsi nell’area dell’ex opificio respingendo i costruttori e rendendo impossibili ulteriori lavori di sbancamento e costruzione.

La zona del lago Bullicante
L’acqua che alimenta e che garantisce l’equilibrio idrico al laghetto arriva con buona probabilità dal bacino del fosso della Marranella (o a una sua probabile diramazione sotterranea) che passa proprio sotto l’ex fabbrica. Tra l’altro la rete idrica naturale di quella zona è interessata anche dalle sorgenti del Bullicame, un complesso sorgivo censito su diverse mappe antiche caratterizzato da emanazioni gassose sulfuree che facevano ribollire le acque. Non è da escludere l’ipotesi che “l’incidente” avvenuto durante gli scavi del parcheggio abbia coinvolto più di una vena idrica considerato il sostanzioso afflusso di acqua a cui si è tentato invano di porre rimedio.
Oggi il lago è parte di un parco pubblico di proprietà del comune di Roma, un’area di quattordici ettari inaugurata nel 1997 dal ricco valore storico: immersi nelle acque ci sono infatti i ruderi della fabbrica dismessa Snia Viscosa, un pezzo importante dell’archeologia industriale italiana. Il parco è sede di numerosi eventi pubblici ma è anche quotidianamente frequentato dagli abitanti del quartiere che non si lasciano scappare un’oasi verde in pieno centro urbano.

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