La leggenda del diavolo di Ponte Sant’Angelo a Roma

Roma, con la sua storia millenaria, è una città ricca di leggende popolari che mescolano realtà e fantasia, sacro e profano. Oggi ve ne racconteremo una che si diffuse durante il Medioevo.
La leggenda del diavolo di Ponte Sant’Angelo a Roma.
Roma, con la sua storia millenaria, è una città ricca di leggende popolari che mescolano realtà e fantasia, sacro e profano. Oggi ve ne racconteremo una che si diffuse durante il Medioevo.
Roma è ricca di racconti suggestivi tra tradizione popolare, esoterismo e mistero. Una di queste è la leggenda del Diavolo di Ponte Sant’Angelo, costruito nel 134 d.C. dall’imperatore Adriano per collegare il centro di Roma al mausoleo Castel Sant’Angelo.
Secondo la leggenda, in una notte buia e tempestosa del Medioevo, il Diavolo stesso apparve a Roma con l’intento di ingannare le anime in cerca di perdizione e decise quindi di stabilirsi in questo luogo. La scelta fu data dal fatto che la struttura costituiva un luogo importante per la città da un punto di vista simbolico, oltre ad essere un importante centro di passaggio per numerosi pellegrini e questo permetteva di incrementare le possibilità di incontrare anime vulnerabili tra le persone che percorrevano il Tevere per recarsi a San Pietro. I romani hanno da sempre attribuito un ruolo sacro ai ponti, in quanto strutture che permettono il transito da un luogo all’altro: non è un caso che spesso venga rappresentato un ponte nell’immaginaria traversata tra la vita e la morte.
Sotto la pioggia scrosciante il Diavolo aspettò, inerte come un monumento. La sua presenza era così negativa e malvagia che gli individui che si avventuravano al ponte venivano prese da un senso di paura inspiegabile e molte decidevano di tornare indietro senza azzardarsi ad andare avanti. Sembrava che nessuno fosse destinato a cadere alle sue tentazioni quella sera.
Ad un certo punto, con l’incedere dell’alba, un uomo senza speranza e profondamente triste si avvicinò al ponte. Aveva perso ogni punto di riferimento: la sua famiglia, i suoi beni economici e la sua fede. Il Diavolo, annusando la perdizione dell’uomo, si palesò dinanzi a lui, offrendo una soluzione rapida alle sue disgrazie in cambio della sua anima. L’uomo, annientato dallo sconforto ed ormai privo di prospettive per il futuro, stava per accogliere la proposta, ma proprio nell’istante in cui stava per firmare l’accordo, una presenza accecante apparve sull’altro lato del ponte. Era l’Arcangelo Michele, il protettore di Roma, che scese dal cosmo con la spada sguainata. Con una sola occhiata, l’Arcangelo scacciò il Diavolo, che fuggì a gambe levate, dissolvendosi nelle acque del fiume Tevere.
Oltre che per la leggenda del diavolo che abbiamo appena descritto, Ponte Sant’Angelo è protagonista di diversi racconti popolari e Vistanet ha dedicato diversi articoli a questi aneddoti come, ad esempio, quelli sui fantasmi di Beatrice Cenci e Mastro Titta che si aggirano proprio in questo luogo di notte.

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