Vizi e abitudini di un gladiatore romano di successo

Amati da uomini e donne, ambiti e apprezzati, i gladiatori era trattati come celebrità. Acclamati come vere e proprie star, pur essendo tecnicamente schiavi o liberti (un liberto è colui che, essendo stato in legittima schiavitù, è poi divenuto libero), un gladiatore poteva raggiungere il successo al pari di una celebrità attuale e potevano guadagnare somme consistenti grazie ai premi ed alle ricompense per le loro vittorie.
Vizi e abitudini di un gladiatore romano di successo.
Amati da uomini e donne, ambiti e apprezzati, i gladiatori era trattati come celebrità.
Acclamati come vere e proprie star, pur essendo tecnicamente schiavi o liberti (un liberto è colui che, essendo stato in legittima schiavitù, è poi divenuto libero), un gladiatore poteva raggiungere il successo al pari di una celebrità attuale e potevano guadagnare somme consistenti grazie ai premi ed alle ricompense per le loro vittorie.
Generalmente provenivano da famiglie umili e grazie al loro ruolo di intrattenitori per le masse, potevano usufruire di un lusso inusuale per la loro classe sociale che li portava ad acquistare abiti costosi, gioielli e a vivere in abitazioni migliori rispetto al parentato di origine, fino a raggiungere una vera e propria opulenza. Il successo e la fama potevano alimentare un senso di invincibilità e arroganza che li portava a volte a sfidare le autorità e i loro lanisti (ossia i proprietari dei gladiatori).
Considerato il loro fisico atletico e le loro esibizioni pubbliche di forza e virilità, potevano renderli soggetti ad attenzioni sessuali da parte di donne e di uomini: se un gladiatore era oggetto di desiderio sessuale da parte di un uomo libero, poteva accadere che questa relazione avesse una dimensione di potere, con il gladiatore nel ruolo passivo. Tuttavia, data la loro forza fisica e il loro status come combattenti, alcuni gladiatori potevano avere un certo grado di controllo o di scelta nelle loro relazioni sia etero che omosessuali. Le donne, attratte dal fascino virile e dalla fama dei gladiatori, potevano instaurare relazioni segrete controverse e mal viste dall’elite romana.
Donne e uomini erano disposti anche a pagare consistenti quantità di monete pur di incontrarli e anche se i gladiatori non potevano raggiungere lo stile di vita dell’aristocrazia, erano spesso ricercati dalle persone delle classi sociali più abbienti. Si narra che Faustina minore, moglie dell’imperatore Marco Aurelio, avesse una passione smodata per i gladiatori ed approfittava delle lunghe assenze del marito, dovute agli impegni di ruolo, per conoscere a Gaeta i giovani della scuola gladiatoria del posto.
I gladiatori usavano frequentare le taverne per socializzare, bere e recarsi presso i bordelli per consumare notti di piacere, mentre non è certo che facessero uso di sostanze per migliorare le loro prestazioni nell’arena o per affrontare il dolore fisico dei combattimenti. Il gioco d’azzardo era una pratica comune a Roma, ed i gladiatori non ne erano esenti. Con il denaro guadagnato dalle vittorie, a loro volta frequentavano luoghi dove si scommetteva sulle corse di carri, combattimenti e altri giochi da spettatori.

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