Lo sapevate? Nella Villa dei Quintili c’erano fontane che zampillavano vino

Siete mai stati alla Villa dei Quintili? È un luogo ricco di storica e le sue fontane...beh, erano molto speciali!
Lo sapevate? Nella splendida Villa dei Quintili, un luogo di straordinaria importanza storica, c’erano fontane che zampillavano vino, un dettaglio che rende questa villa ancora più affascinante e misteriosa. Avete mai avuto il privilegio di visitare la Villa dei Quintili? Se non l’avete ancora fatto, sappiate che vi attende un viaggio nel cuore della storia romana, un angolo ricco di scoperte affascinanti. La villa, che fu costruita durante l’epoca imperiale, ha al suo interno una meraviglia che molti ignorano: una cantina imperiale che nasconde un segreto legato a un antico rito. Nel 2018, uno scavo archeologico ha rivelato la presenza di una fontana davvero straordinaria. Ma non è una fontana comune: la sua particolarità sta nel fatto che il vino, invece dell’acqua, scorreva dalle sue vasche. Un sistema elaborato di tubazioni e condotti, direttamente dalla cantina imperiale, permetteva di far fluire il vino nelle fontane, creando un effetto scenico incredibile. Questo straordinario “tesoro nascosto” ci racconta di come i romani amassero stupire e intrattenere, mescolando l’arte della costruzione a quella dell’esperienza sensoriale. La Villa dei Quintili non è solo un sito archeologico: è un frammento di storia che rivela come i romani non si accontentassero di costruire residenze lussuose, ma creassero anche ambienti pensati per meravigliare e incantare, dove l’arte e la vita si fondono in modo straordinario.

Villa dei Quintili
La scoperta è avvenuta grazie a degli scavi che, all’interno del parco dell’Appia Antica, hanno riguardato questa bellissima e storica Villa, edificio consolare che si ergeva su ben 24 ettari di terreno. È emerso un fatto sorprendente e unico nel suo genere. Il meccanismo di produzione del vino, bevanda più che consumata nella Roma dell’epoca, consentiva di trasportare il vino già pigiato in apposite ceste di giunco, e convogliarle in presse meccaniche fino alla fase della mescita. Parliamo certo di tecniche rudimentali rispetto a quelle industriali e odierne, ma permettevano comunque di preparare dell’ottimo vino, consumato durante i banchetti e cene eleganti.
La costruzione della cantina ha una data incerta: dopo l’omicidio dei Quintili, nel II secolo d.C., la Villa passò in mano all’imperatore Commodo. Non si sa se la prima edificazione di questa cantina avvenne in quel periodo o in una fase postuma, ma quel che è certo è il progetto nel suo insieme assecondava molto le tendenze “alcoliche” e allegre della città eterna. Indipendentemente dall’autore dell’opera enologica, è doveroso ammettere che la cantina si presentava come un vero e proprio ninfeo: cinque nicchie di forma alternata fra rettangolare e semicircolare, contenevano bottiglie di ogni sorta, lasciate invecchiare anche per diversi anni.
Ciò che rendeva poi la struttura molto particolare e adibita anche al piacere per gli occhi, era un particolare effetto teatrale e scenico che ancora oggi farebbe la sua bella figura. La cantina si concludeva infatti con un’elegante fontana al cui interno sgorgava il mosto appena spremuto. Il tutto creava un effetto strabiliante: la fontana sgorgava vino!

Villa dei Quintili
All’occorrenza, per i padroni di casa e i loro amici, il mosto era anche diluito con acqua per essere bevuto direttamente dalla fontana. Un piacere da veri signori. Quindi, oltre che enoteca e cantina, questa struttura sotterranea era anche un luogo di piacere e degustazioni, fatto per incantare e intrattenere gli ospiti, con un finale a sorpresa. Gli eleganti marmi e gli arrendi imperiali facevano il resto, creando un’atmosfera magica e onirica, perfetta per esaltare la bellezza della Villa dei Quintili ed esprimere tutta la ricchezza delle famiglie che vi abitavano, nonché della maestosità dei palazzi romani.

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