Storia e curiosità sulle Guardie Svizzere: l’esercito dello stato più piccolo del mondo

Le Guardie Svizzere iniziano la loro attività come mercenari ma con il tempo hanno guadagnato la fiducia e la stima dei loro “Signori” tanto da aver meritato la difesa militare della Città del Vaticano.
Storia e curiosità sulle Guardie Svizzere: l’esercito dello stato più piccolo del mondo.
Le Guardie Svizzere iniziano la loro attività come mercenari ma con il tempo hanno guadagnato la fiducia e la stima dei loro “Signori” tanto da aver meritato la difesa militare della Città del Vaticano.
Oggi quando si sente parlare di Guardie Svizzere ci viene subito alla mente il colorato esercito vaticano ma la tradizione militare elvetica ha radici storiche piuttosto profonde. Le Guardie svizzere, Schweizergarde in lingua tedesca, iniziano il loro percorso nel quindicesimo secolo come mercenari assoldati per il grande valore militare e stimati per la disciplina e la radicata fiducia verso i “signori” a cui giuravano obbedienza. A quel tempo la Svizzera era un paese piuttosto povero e trovava nell’agricoltura la sua principale fonte di sostentamento, cosi molti giovani decisero di cercare danari arruolandosi come soldati mercenari per le corti europee trovando spazio nel Regno di Francia, in quello Spagnolo e nel Regno di Napoli. Furono i francesi ad avvalersi per primi dei servizi svizzeri, nel 1480 Luigi XI infatti decise di selezionare alcuni fanti elvetici affidandogli l’incarico di guardie del corpo. I militari svizzeri consolidarono la propria posizione in breve tempo portando alla corte di Luigi Il Prudente 100 mercenari ricordati come i Cent Suisses.
Le Guardie Svizzere fecero il loro ingresso nella Roma papalina nel 1506 su richiesta di Papa Giulio II. Il 22 giugno di quell’anno dopo una marcia di 800 chilometri 150 militari svizzeri dal Canton Uri, sotto il Comando del Capitano Kaspar von Silenen, fecero il loro ingresso in terra vaticana passando dalla “Porta del Popolo” ricevendo poi la benedizione del Santo Padre. Le Guardie non furono impiegate solamente per assicurare l’incolumità del Papa ma parteciparono anche a numerose battaglie. Celebre è quella avvenuta durante il Sacco di Roma dove il valore e il sacrificio delle Guardie Svizzere permise a Papa Clemente VII di rifugiarsi a Castel Sant’Angelo e di avere cosi salva la vita. In quella occasione morirono 147 militari svizzeri.
Nel 1929 con la nascita dello Stato del Vaticano le Guardie Svizzere assunsero il ruolo ufficiale di esercito della nuova nazione dando vita ad un consolidato asse Svizzera-Vaticano. Ancora oggi la cittadinanza svizzera è un requisito fondamentale per accedere al corpo militare, oltre alla fede cattolica, l’altezza superiore ai 174 cm, il celibato (il matrimonio è ammesso solo per caporali e gradi superiori), l’aver completato il servizio militare nell’esercito svizzero e un diploma medio-superiore (o un certificato di capacità professionale). Avete mai visto una Guardia Svizzera donna? Probabilmente no, tra i requisiti c’è anche il sesso maschile.
Il giuramento delle Guardie Svizzere si svolge il 6 maggio, in ricordo della strage avvenuta durante il Sacco di Roma, nel cortile di S. Damaso alla presenza delle più illustri personalità religiose del Vaticano, rappresentanti della confederazione Svizzera e i parenti dei nuovi militari. Il cappellano della Guardia legge il giuramento e le nuove reclute, vestite con l’uniforme cerimoniale, una ad una giurano con la mano sulla bandiera e tre dita alzate al cielo a simboleggiare la Trinità.

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