Fernando Botero al centro storico: tra le opere c’è anche un enorme gatto

Dal 10 luglio al 31 luglio è possibile ammirare a Roma, otto imponenti sculture di Fernando Botero. L’occasione è data dalla mostra diffusa “Botero a Roma” che vede le grandi opere posizionate presso la Terrazza del Pincio, piazza del Popolo, Largo San Carlo, piazza di San Lorenzo in Lucina, e piazza Mignanelli.
Fernando Botero al centro storico: tra le opere c’è anche un enorme gatto.
Articolo di Rita Chessa
Dal 10 luglio al 31 luglio è possibile ammirare a Roma, otto imponenti sculture di Fernando Botero. L’occasione è data dalla mostra diffusa “Botero a Roma” che vede le grandi opere posizionate presso la Terrazza del Pincio, piazza del Popolo, Largo San Carlo, piazza di San Lorenzo in Lucina, e piazza Mignanelli.

(Foto: Rita Chessa).
Ci siamo recati a piazza San Lorenzo in Lucina per ammirare l’opera “Gatto”, un enorme felino dallo stile inconfondibile del grande artista colombiano scomparso nel 2023.
Nella capitale è possibile ammirare anche “Donna seduta”, “Donna distesa” e “Venere addormentata” nei suddetti luoghi.
Un’occasione per approfondire la sua ricerca artistica: in molti si saranno chiesti perché Botero disegnasse, dipingesse e scolpisse forme esagerate che hanno reso il suo stile immediatamente riconoscibile, al punto da essere definito come “Boterismo”.
Mentre guardiamo il grande “Gatto” siamo pervasi da un senso di pienezza, abbondanza e vitalità. Del resto, in molte culture, la corpulenza è vista come simbolo di benessere, prosperità e salute e nell’intenzione di Botero non manca la critica all’opulenza della società capitalista (aspetto satirico particolarmente evidente nelle sue rappresentazioni di personaggi del potere e della borghesia).
Nonostante le forme siano ampliate, è evidente la sua attitudine all’equilibrio e all’ armonia anche nell’eccesso attraverso la distorsione e l’ingrandimento delle proporzioni.
Botero in questo modo sfida i canoni tradizionali di bellezza e forma, cercando un dialogo tra il suo lavoro e l’arte classica e le sue opere costringono l’osservatore a rivalutare le proprie percezioni e aspettative riguardo al corpo e alla bellezza.
Inevitabile è stato per noi sorridere dinanzi a questo grande gatto: la sua figura rotonda e giocosa evoca leggerezza e divertimento ed invita l’osservatore a guardare il mondo attraverso una lente d’ingrandimento gioiosa.
Botero non intende rappresentare persone o animali grassi, ma creare una realtà alternativa attraverso la manipolazione delle forme. Basta pensare che ciò che cervello e occhi recepiscono come colore, forma, suono è solo il risultato di un’interpretazione. Ad esempio il cielo è percepito blu perché le molecole di gas che compongono l’atmosfera terrestre diffondono solo la luce che ha lunghezza d’onda minore, mentre le lunghezze d’onda maggiori vengono assorbite.
Di fatto nulla esiste così com’è: noi percepiamo il tempo come qualcosa che si sposta in avanti, che scorre come un fiume, presente, passato e futuro sono tutti egualmente reali ed egualmente esistenti e sono milioni i colori che non siamo in grado di vedere e che non conosceremo mai.
Botero ci catapulta in una realtà da lui inventata e assistere a questa mostra ci permette di viverla.

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