Lo sapevate? Quando nacque il Concertone del 1° Maggio e perché fu organizzato?
Tra pochi giorni ritorna il Concertone del 1° Maggio: scopriamo una serie di curiosità su questo grande evento romano e perché fu organizzato.
Lo sapevate? Quando nacque il Concertone del 1° Maggio e perché fu organizzato?
Oggi ritorna il Concertone del 1° Maggio: scopriamo una serie di curiosità su questo grande evento romano e perché fu organizzato.
Il Concertone del primo Maggio: il festival dei lavoratori ieri, quello dei giovani oggi. La tradizione del Concerto del Primo Maggio è fatta di proteste e artisti che salivano sul palco con l’obiettivo di scuotere le coscienze dei tanti presenti. Oggi appare cambiato e il fascino del festival dei Lavoratori sembra svanito.
Contrariamente al passato, quando il Concertone rappresentava un serio momento di protesta e di riflessione su temi politici e d’attualità, oggi il festival musicale del Primo Maggio è un appuntamento per tanti giovani e un palco importanti per artisti in cerca della definitiva consacrazione, la selezione dei cantanti è dominata per lo più dalla scena indipendente e i “Big” sembrano sempre meno interessati ad intervenire. Un cambiamento di rotta significativo e le ragioni di questa inversione potrebbero nascondersi dietro la grande crisi culturale che accompagna le nuove generazioni.
Il Concertone nasce nel 1990 da un’idea di Massimo Illuminati e promosso dai sindacati CGIL, CISL e UIL. L’alba di questo evento musicale è segnata dal forte bisogno di portare sui palchi della buona musica di protesta e il giorno della Festa dei Lavoratori sembra essere l’occasione migliore per celebrare questo concetto di libertà. Durante le performance gli artisti che si esibivano lanciavano messaggi di solidarietà per fatti d’attualità ed esprimevano posizioni di dissenso verso i governi come accaduto nel 1991 quando i Gang invitavano allo sciopero generale contro il governo Andreotti. Evento che non rimase isolato visto che nella stessa edizione anche Elio e le Storie Tese portarono sul palco un brano che denunciava la corruzione della classe politica e nel ’92 Pierò Pelù si scagliò contro Papa Giovanni Paolo II accusandolo di occuparsi poco di religione e fin troppo di sesso. Fin dalla prima edizione la Rai si occupava di trasmettere in diretta l’intero concerto ma queste manifestazioni di dissenso creavano fin troppi malumori all’interno della tv di stato e nel 2003 si arrivò a trasmettere l’evento con una differita di venti minuti così da avere il tempo di effettuare dei tagli al verificarsi di propaganda politica e dichiarazioni ritenute poco attinenti al carattere dell’evento. La causa detonante fu l’intervento di Daniele Silvestri che si espose sul governo Berlusconi e su quella che lui riteneva una dura lotta alla magistratura.
Le ultime espressioni di dissenso riguardano Fedez e il partito della Lega, nel 2021 il rapper lamentava un tentativo di censura precedente all’evento. Il comitato organizzativo infatti aveva chiesto di visionare il testo del suo intervento prima del concerto e la polemica assunse dimensione nazionale. oltre Fedez però pare si sia perso interesse per la protesta artistica, i tanti giovani cantanti che salgono sul palco sembrano ormai interessanti alle etichette discografiche più che al valore della Festa dei Lavoratori e al carattere progressista del Concertone.
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