Raffaella Carrà, in vendita l’appartamento di Roma: nove bagni e sauna.

Situata nella zona Nord della Capitale, la dimora di Roma una volta abitata da Raffaella Carrà è ora sul mercato, offrendo un’esperienza di vita senza pari, ma al prezzo di oltre due milioni di euro.

Questo lussuoso appartamento nel quartiere di Vigna Clara, situato nella zona settentrionale della Capitale, è un vero e proprio rifugio di comfort e stile. Con nove camere da letto, altrettanti bagni, una sauna, una palestra e una piscina, offre uno spazio generoso di 396 metri quadrati, diventando un’opportunità unica nel suo genere. Posizionato al civico 21 di via Nemea, all’interno del complesso residenziale “Due Pini”, questa dimora è stata l’ultima dimora della celebre artista Raffaella Carrà.

L’appartamento, ora offerto sul mercato da Engel & Völkers, ha mantenuto intatta la sua atmosfera distintiva, con interni eleganti e accoglienti. Con ampie vetrate che permettono una luce naturale adorna di colori chiari, l’ambiente trasuda luminosità e calore. L’arredamento, caratterizzato da mobili vintage nei toni del bianco e dell’oro, insieme a grandi specchi che adornano le pareti, aggiunge un tocco di raffinatezza senza tempo.

All’interno, gli ospiti potranno godere di una cucina dallo stile essenziale, con un piano di lavoro in marmo e linee tondeggianti che aggiungono un tocco di eleganza. Il bagno è un’oasi di relax, con finiture in marmo, vasca idromassaggio e una sauna per un completo riposo e rigenerazione.

Ma le comodità non finiscono qui. L’appartamento offre anche un montacarichi che conduce direttamente alla stireria, una sala trucco, tre camere per gli ospiti e una palestra, assicurando che ogni esigenza sia soddisfatta con stile e praticità. Completa l’offerta un garage privato e un posto auto esterno, garantendo comodità e sicurezza per gli abitanti.

In definitiva, questa residenza offre non solo un luogo di vita di lusso, ma anche un’opportunità di vivere l’eleganza e lo stile distintivo di una vera icona come Raffaella Carrà.

Roma, una signora di 110 anni fa causa alle Poste.

Anna, a 110 anni, sta intraprendendo una battaglia legale contro le Poste per ottenere ciò che ritiene sia suo: un buono fruttifero da 25 milioni di lire scoperto recentemente nella sua casa di famiglia.

Nonostante le Poste siano convinte che il buono sia prescritto, Anna non si arrende e si è rivolta all’Associazione Giustitalia per ottenere giustizia.

Il buono, emesso nel 1987, ora varrebbe 195.000 euro, secondo un calcolo degli interessi fatto dall’associazione. Poste italiane, però, hanno effettuato un calcolo “al ribasso” ammontante a poco più di 110.000 euro, sostenendo che il titolo di credito sia prescritto.

Tuttavia, Giustitalia sostiene che il buono non sia affatto prescritto e che il diritto di Anna a rivendicarlo sia ancora valido. L’associazione ha anche evidenziato che il valore di rimborso dovrebbe essere molto più alto di quanto proposto da Poste italiane, basandosi sui tassi di interesse stampati sul retro del buono.

Infatti, secondo Giustitalia, l’applicazione della ritenuta fiscale dovrebbe avvenire solo al momento del ritiro del montante, e non durante la durata del buono. Questo significa che l’anticipazione dell’applicazione dell’imposta è illegittima.

Anna ha quindi deciso di presentare un ricorso per decreto ingiuntivo davanti al Giudice di Pace di Roma, chiedendo un rimborso di 195.000 euro.