Portus, l’antico porto esagonale di Traiano è un’oasi archeologica-naturalistica

Un bacino a Fiumicino dalla perfetta forma geometrica ha permesso il moltiplicarsi del traffico merci marittimo in epoca romana ed ora è un prezioso lago artificiale immerso nella natura.
Portus, l’antico porto esagonale di Traiano è un’oasi archeologica-naturalistica.
Un bacino a Fiumicino dalla perfetta forma geometrica ha permesso il moltiplicarsi del traffico merci marittimo in epoca romana ed ora è un prezioso lago artificiale immerso nella natura.
Roma fu protagonista di un periodo rigoglioso e, vista la sua incredibile espansione, un’importanza notevole era data al traffico marittimo di persone e di merci. Fino al 46 d.c il porto che consentiva l’approdo a Roma era quello di Ostia ed aveva notevoli problemi di insabbiamento.
Fu così che l’imperatore Claudio, ambizioso costruttore, uomo di cultura, talentuoso amministratore e legislatore decide quindi di costruire un nuovo porto, distante circa 6 km da quello di Ostia, con doppio sbocco sul mare e sul fiume. Purtroppo non riuscì a vederlo ultimato, morendo nel 54 d.c. a causa di un piatto di funghi avvelenati, probabilmente ucciso per volere della quarta moglie Agrippina, madre di Nerone. Fu quest’ultimo a completare i lavori nel 64 d.c, ma problemi di insabbiamento si presentarono anche qui.
È con l’avvento dell’imperatore Traiano nel 100 d.c. che un nuovo bacino portuale si aggiunse a quello di Claudio riutilizzando il faro e le antiche banchine. Questa forma esagonale fu un’innovazione interessante che permise l’ormeggio al porto di molte più navi e di conseguenza il moltiplicarsi del traffico merci. Portus divenne quindi importantissimo dal punto di vista commerciale e si rese quindi presto necessario costruirvi intorno sia degli enormi magazzini per consentire il deposito della mercanzia (le cui rovine sono visibili ancora oggi), sia di un nuovo agglomerato urbano che determinò la nascita nel 314 d.c della nuova città Portus Romae.
Il gigantesco bacino esagonale, con lati lunghi ognuno di 358 metri e un’area di circa 33 ettari, fu progettato da Apollodoro di Damasco. Ancora oggi le immagini dall’alto restituiscono una figura geometrica perfetta.
Attivo fino al VI secolo, terminò la sua funzione con l’avvento della Guerra Gotica, anche se sono documentati rari attracchi successivi, di cui uno autorizzato nell’879 da Papa Giovanni VIII per gli Amalfitani.
Attualmente la struttura è in parte statale ed in parte della famiglia Sforza Cesarini, che ha trasformato il luogo in una meravigliosa oasi archeologica-naturalistica. Ciò è stato possibile in seguito alle bonifiche ed ai lavori dei Torlonia, i quali vi convogliarono nuovamente le acque del Tevere tra gli anni ’20 e ’30 del Novecento.
Il bacino è ora un lago artificiale alimentato dal fiume, ricco di flora e fauna protetta. Per poter accedere all’”Oasi di Porto” è obbligatoria la prenotazione che consente di venire accompagnati da guide autorizzate in grado di offrire la possibilità di visitare questo posto unico al mondo in un percorso di due ore.
Si trova a circa 1,5 Km dall’Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino in Via Portuense 2264.
Foto Credit Rita Chessa

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