Massoneria: storia, ruolo delle donne e luoghi nella capitale
In questo articolo ci soffermeremo sulle organizzazioni con sede a Roma e sull’importante passaggio a carattere sociale relativo all’ammissione delle donne in alcune obbedienze.
Massoneria: storia, ruolo delle donne e luoghi nella capitale.
In questo articolo ci soffermeremo sulle organizzazioni con sede a Roma e sull’importante passaggio a carattere sociale relativo all’ammissione delle donne in alcune obbedienze.
Si riuniscono in nome della fratellanza con riti di iniziazione e rimandi esoterici. Tra i numerosi simboli troviamo quelli del lavoro e delle arti manuali per via della storia delle Corporazioni legate agli antichi mestieri. Le sue origini risalgono alla notte dei tempi, con riferimenti leggendari al Tempio di Salomone. Vi hanno preso parte grandi nomi della storia e uno dei suoi scopi primari è l’elevazione dell’essere umano.
Parliamo della massoneria, ordine iniziatico il cui nome deriva appunto da “macon” ossia “muratore”, risalente al XVI secolo, infatti i primi affiliati erano esponenti dell’aristocrazia, delle libere professioni e del commercio.
Nacque ufficialmente nella sua forma attuale con la creazione della Gran Loggia d’Inghilterra nel 1717, ma storicamente esistono manoscritti come la “Carta di Bologna”, che trattano il tema sin dal 1248.
I contenuti della Carta furono ripresi per la stesura de “le costituzioni dei liberi muratori “di James Anderson, Gran Sorvegliante nella Gran Loggia di Londra, risalenti al 1723, contenenti la storia, ed i regolamenti di questa fratellanza. Un altro documento fondamentale è il “Poema Regius” o “manoscritto di Halliwell”, datato 1390 ed indicato come primo testo massonico.
Oltre all’Inghilterra, la massoneria successivamente trova terreno prolifico in Francia e nel mondo.
Cercheremo di dare una panoramica che non può che essere ovviamente parziale di un’espressione finita spesso sotto la lente d’ingrandimento delle vicende del nostro Paese, avendone in modo determinante contribuito alla scrittura della sua Storia, anche assumendo forme controverse (come tutti i fenomeni umani esistono, del resto eccezioni devianti che non sono rappresentative dell’insieme, come la terribile parentesi drammatica ed eversiva della P2). In questo articolo ci soffermeremo quindi sulle organizzazioni con sede a Roma e sull’importante passaggio a carattere sociale dell’ammissione delle donne in alcune obbedienze.
A tal proposito, tra le numerose ricerche sul rapporto tra “Donne e Massoneria”, segnaliamo in particolare, tra le varie fonti, quelle di Emanuela Locci, autrice di “Storia della massoneria femminile. Dalle corporazioni alle obbedienze” del 2017 e “P. ” di Francesca e Domenico Vigni.
A Roma vi è la Massoneria del Grande Oriente d’Italia (G.O.I.) fondata nel 1805, la sede è presso Villa del Vascello, sul Gianicolo in via di San Pancrazio 8, tra le location della difesa garibaldina della Repubblica Romana.
Nel punto IX dell’identità dell’organizzazione G.O.I. troviamo: “I massoni hanno stima, rispetto e considerazione per le donne. Tuttavia, essendo la Massoneria l’erede della Tradizione Muratoria operativa non le ammette nell’Ordine”. L’esclusione delle donne dal G.O.I. è dovuta ai “landmark” presenti nelle costituzioni del 1723 ad opera di Anderson ma riconosce un ordine parallelo paramassonico denominato “Ordine della Stella d’Oriente” (sorto nel 1850 negli Usa per poi espandersi nel mondo e quindi anche in Italia) dove sono ammesse solo donne legate da vincoli di parentela stretta con gli appartenenti al Grande Oriente d’Italia.
Interessante il sostegno da parte dell’Ordine della Stella d’Oriente nei confronti di giovani membri di alcuni gruppi giovanili paramassonici come “l’Ordine Internazionale delle Rainbow for Girls”, che accoglie ragazze tra gli 11 e i 20 anni, l’Ordine Internazionale delle Job’s Daughters, che accoglie ragazze parenti di Maestri Massoni tra gli 11 e 20 anni e l’Ordine Internazionale De Molay, che accoglie ragazzi tra i 12 e i 21 anni.
La prima donna massone fu l’irlandese Elizabeth Aldworth (1695 – 1773) accolta secondo fonti non certe per aver assistito ad un rito di iniziazione del padre, mentre la prima loggia al mondo mista fu la “Droit Humain” fondata nel 1893 in Francia (e poi diffusasi con sedi in tutto il mondo, tra cui quella romana in via Reggio Emilia, 50) dalla scrittrice e giornalista Maria Deraismes ed il senatore Georges Martin, due attivisti parigini per i diritti civili e figure di riferimento nella cultura del loro tempo, con l’idea di una Massoneria Universale perché, secondo la loro comunicazione ufficiale, “la Massoneria non avrebbe più dovuto escludere quella metà del genere umano costituita dalle donne”. Nel punto 2 della sezione del loro sito che elenca i motivi sul perché si dovrebbe aderire è spiegato un passaggio fondamentale: “perché non ‘accetta’ le donne: bensì ‘le donne lo hanno fondato’. Oltre a Maria Deraismes, infatti, hanno preso parte alla fondazione dell’Ordine 16 tra le più influenti donne francesi dell’epoca e molte altre. Una visione che si discosta dalla visione anacronistica della divisione di ruoli e competenze tra i generi, coerente con il riconoscimento della parità di diritti e che possiamo riassumere citando le dichiarazioni della Deraismes nel testamento massonico: “Il mio scopo è quello di mettere fine al pregiudizio che ne esclude le donne, poiché nutro serie speranze che, grazie alla loro ammissione, si potrà compiere all’interno delle logge un’opera di risveglio delle coscienze.” Degno di nota il fatto che membri della sede tedesca di Le “Droit Humain” appoggiarono la Resistenza contro il nazismo e le leggi razziali.
In Italia logge d’Adozione femminili compaiono a Napoli alla fine del 1700, ma il termine “adozione” presuppone ancora un ruolo subalterno, seppur una spinta importante fu data dalla regina Maria Carolina, moglie di re Ferdinando IV di Napoli, che a differenza della moglie, non fu favorevole alla massoneria. Il massone Giuseppe Garibaldi riconobbe il grande ruolo delle donne che lottarono per l’unità d’Italia e decretò nel 1864 l’ingresso delle donne con entusiasmo, patrocinando anche all’iniziazione della figlia Teresita.
Nella “Gran Loggia D’Italia”, nata nel 1910 e sita a Roma a Palazzo Vitelleschi in Via San Nicola de’ Cesarini 3, le donne sono incluse dal 1955, con un precedente iniziatico femminile del 1921.
Il “Sovrano ordine massonico d’Italia”, nato nel 1952, dal 2011 ha eletto al suo massimo vertice diverse donne e una sede si trova Via Romilia, 31.
Significativo un momento storico dei massoni di Palazzo Brancaccio a Roma che coadiuvarono la Gran Loggia Nazionale Femminile, esistente dal 1946 al 1958, anno che ne decretò la fine per via del riassorbimento della massoneria del palazzo al Grande Oriente.
Un’altra organizzazione mista è l’Ordine Massonico Tradizionale Italiano, nata nel 2016 con sei logge sparse in tutta Italia tra cui sei nel Lazio delle quali tre a Roma e altre tre a Viterbo.
Solo nel 1975, anni importanti anche per la consapevolezza data dai movimenti femministi, nasce la “Gran Loggia Massonica Femminile d’Italia” finalmente completamente composta da donne, con sedi sparse in 21 città italiane, tra cui Roma con le logge Ariuann. 30 Oriente e Mercure 80 n.4 oriente.
Dal 2014 ne esiste un’altra, sempre esclusivamente formata da donne, denominata “Gran Loggia Massonica Donne d’Italia” che si è costituita in via della Luce, ma avente la sede operativa è in via Aurelia 477.
Non possiamo non citare infine il quartiere romano Coppedè, ricchissimo di simboli massonici del quale VISTANET ha già parlato in un precedente articolo.
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