Alla scoperta della città nascosta: archetti e passaggi coperti, suggestioni della Roma medievale.
Alla scoperta della Roma nascosta. Riproponiamo un bell’articolo di Roma Capitale. Una volta stellata, un cortiletto con i panni stesi, romantici passaggi coperti al riparo dalla folla. E’ la Roma degli angoli nascosti che a volte si prende la scena con i suoi archetti dal sapore medioevale e storie secolari da raccontare.
Partiamo da un passaggio seminascosto, il Passetto del Biscione, non lontano da Campo de’ Fiori e affrescato con splendidi colori sulle pareti e sulla volta. La sua storia ha radici lontane che risalgono al 55 a.C. quando collegava la cavea dello scomparso Teatro di Pompeo.
Nel 1796 fonti storiche raccontano che si verificò un prodigio: la Madonna del Latte, raffigurata in un’edicola sacra all’interno del passetto, mosse gli occhi. Dopo il miracolo il passaggio venne chiuso con un muro lasciando due aperture per il pubblico. Rubata, o comunque dispersa l’immagine miracolosa, fu sostituita con la Madonna della Misericordia del Punzone, di cui oggi rimane una copia. Da qui nacque il vecchio detto “cercare Maria per Roma” che enfatizzava quanto fosse difficile scovare questo passetto.
Proprio di fronte a Ponte Sant’Angelo c’è uno dei collegamenti più frequentati da secoli, almeno da quando i pellegrini vi si imbottigliavano per raggiungere sull’altra sponda la Basilica di San Pietro. Qui troviamo l’Arco dei Banchi, sulla via omonima, dal quale si arriva a via del Banco del Santo Spirito. L’archetto passa pressoché inosservato, eppure accoglie chi lo attraversa sotto un cielo stellato.
All’interno c’è anche uno spazio per sedersi. Una curiosità: all’entrata è murata una targa che ricorda la piena del Tevere del 1277.
Da via del Pellegrino si raggiunge attraverso l’Arco degli Acetari un cortile nascosto, più volte immortalato in dipinti e disegni per il fascino che conserva tutt’ora intatto.
Il nome ha origine dai mercanti dell’Acqua Acetosa, alla quale venivano attribuite proprietà benefiche tanto da essere venduta anche nel vicino mercato di Campo de’ Fiori.
Rari e suggestivi scorci di Medioevo si possono ancora trovare nel rione Trastevere. A via dei Salumi a riportarci indietro nel tempo è l’Arco dei Tolomei, al fianco dell’antica la casa torre dei Tolomei, oggi meno riconoscibile di altre perché decapitata dei piani alti. L’arco è stato ristrutturato e modificato nel 1928 e si presenta massiccio incrociato da una ghiera di mattoni sopra la quale sporgono le parti finali di travi in marmo.
A via San Giovanni Decollato troviamo invece quel che rimane dell’antico borgo che un tempo occupava quest’area, con la Casa dei Pierleoni e il suo bell’arco che consente il passaggio a via Petroselli. La maggior parte dei manufatti fu smantellata dal Governatorato negli anni Trenta per far spazio alla via del Mare, l’attuale via Petroselli, e al nuovo edificio dell’Anagrafe. Se ne salvarono per il loro pregio storico artistico solo quattro. Tra questi la Casa dei Pierleoni, che venne smontata in più pezzi conservati sotto i fornici del Teatro di Marcello per poi essere ricostruita con gli stessi materiali vicino alla collocazione originaria nel 1938.

Infine, ultima tappa al celebre Palazzo del Grillo, legato indissolubilmente nell’immaginario collettivo al volto di Alberto Sordi nei panni del Marchese del Grillo nel film di Mario Monicelli.

La salita del Grillo, con resti di insulae romane, è un percorso che in pochi metri condensa la storia millenaria della città. Affacciato sulla piazza Grillo troviamo l’edificio seicentesco che ha inglobato la torre medioevale dei Conti, detta anche “Miliziola” risalente al 1223. Il sovrapassaggio dell’Arco dei Conti collega le due ali del palazzo.

Gli archetti, i passaggi coperti e i sovrappassi di collegamento sono moltissimi, disseminati nella città e di epoche diverse. D’obbligo citare l’Arco Farnese a Via Giulia, che nel progetto originario di Michelangelo doveva essere parte di un ponte che non fu mai realizzato.

E concludiamo questo itinerario proprio in Campidoglio dove molti selfie hanno come sfondo il sovrapassaggio che collega Palazzo Senatorio con la sala della Protomoteca. L’archetto è di fattura recente, risale alla prima metà del Novecento e nasce con l’intento di rendere agevole lo spostamento tra i due palazzi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA