Il pappagallo nella stanza del convento a Trinità dei Monti

Un prezioso dipinto all'interno di un convento a Trinità di Monti è il simbolo del Grand Tour e della sete di conoscenza del Settecento
Il convento ha una lunga storia che risale al XVI secolo, si trova contigua la Chiesa della Santissima Trinità dei Monti in una posizione dominante sulla città di Roma con la sua imponente scalinata di Piazza di Spagna e fu fondato da Francesco di Paola nel 1494, grazie al contributo economico della monarchia francese.
La stanza, un esempio squisito di arte settecentesca, con affreschi che ricoprono le pareti e il soffitto, creano un ambiente immersivo e riccamente dettagliato.
Prende il nome da uno dei suoi affreschi più peculiari, caratterizzato dalla presenza di un simpatico pappagallo situato in posizione centrale e circondato da un ricco paesaggio di flora e fauna. È un luogo che merita di essere scoperto e apprezzato: visitarla significa fare un viaggio indietro nel tempo, alla ricerca di un pezzo di storia nascosto nel cuore di Roma.
L’ ambiente è raffigurato come un tempio decadente con reperti antichi e non è solo un esempio di maestria artistica ma riflette anche l’interesse dell’epoca per la natura, l’esotismo e la scoperta di nuovi mondi: è il periodo del Grand Tour, il viaggio in Europa dei ricchi dell’aristocrazia per conoscere nuove culture. In questo contesto il pappagallo, simbolo di imitazione per la capacità dell’animale di riprodurre suoni umani, diventa quindi una metafora dell’apprendimento e della comunicazione. Inoltre la sua realizzazione in ambito religioso suggerisce allo spettatore un messaggio di armonia tra uomo, natura e il divino.
La conservazione di questo affresco contribuisce a mantenere vivo l’interesse per un periodo storico di grande fermento culturale e artistico, offrendo ai visitatori l’opportunità di immergersi in un ambiente ricco di significati e di bellezza.
Dipinto nel 1766 dal maestro francese Charles-Louis Clérisseau, all’architetto e pittore fu commissionata la decorazione all’interno della stanza dedicata dell’ex infermeria a metà del XVIII secolo per il Padre Le Seur.
Nato a Parigi nel 1721, arrivò a Roma nel 1746 per risiedere presso l’Accademia di Francia dopo aver vinto il premio Prix de Rome, una prestigiosa borsa di studio istituita dallo Stato Francese per gli studenti più meritevoli nel campo delle arti.
Oltre alla stanza del pappagallo invitiamo a vedere anche le straordinarie opere presenti nella Chiesa, una delle cinque chiese cattoliche francofone di Roma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA