Troppi cinghiali a Roma: sperimentazione di una trappola innovativa nella tenuta di Castelporziano

Per affrontare il problema dell'aumento dei cinghiali nelle zone rurali e urbane nei dintorni di Roma, è stata testata una trappola innovativa di provenienza statunitense, nota come Pig Brig, all'interno della tenuta presidenziale di Castelporziano. L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha condotto la sperimentazione di questa trappola, che mira a catturare i cinghiali in modo umano, evitando la necessità di abbatterli.
Troppi cinghiali a Roma: sperimentazione di una trappola innovativa nella tenuta di Castelporziano.
Per affrontare il problema dell’aumento dei cinghiali nelle zone rurali e urbane nei dintorni di Roma, è stata testata una trappola innovativa di provenienza statunitense, nota come Pig Brig, all’interno della tenuta presidenziale di Castelporziano. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha condotto la sperimentazione di questa trappola, che mira a catturare i cinghiali in modo umano, evitando la necessità di abbatterli.
La Pig Brig è una rete sviluppata negli Stati Uniti da biologi della fauna selvatica per gestire gli impatti causati dai suidi sulla biodiversità e sulle attività agricole e umane. Questa trappola, facilmente trasportabile in uno zaino da 80 litri e montabile da due operatori formati, è progettata per catturare continuamente, senza meccanismi di chiusura azionati dagli animali o dagli operatori. Funziona in modo simile alle nasse utilizzate per la pesca: i cinghiali, attirati dall’esca posta all’interno della rete, entrano costantemente senza riuscire a uscirne, consentendo la cattura di interi branchi in una sola sessione. Inoltre, la rete offre il vantaggio che gli animali intrappolati non subiscono ferite o danni fisici nel tentativo di fuga.
La sperimentazione condotta nella tenuta presidenziale ha ottenuto risultati positivi, dimostrando l’efficacia della Pig Brig. Utilizzando due trappole, sono stati catturati 31 cinghiali, tutti successivamente rilasciati. Questi dati quantitativi sono stati utilizzati per fornire indicazioni a livello nazionale sull’utilizzo di questa innovativa trappola. Gli obiettivi includevano anche la mitigazione della diffusione della peste suina, che potrebbe minacciare la produzione alimentare di carne suina.
Dopo il successo dell’esperimento a Castelporziano, le Pig Brig sono state fornite all’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta per l’utilizzo nelle aree con la presenza del virus della peste suina africana, al fine di controllare la diffusione della malattia. La versatilità e la praticità di queste trappole, insieme alla capacità di rimuovere interi gruppi familiari, le rendono uno strumento di grande interesse per migliorare l’efficacia delle azioni di contenimento dei cinghiali e contrastare la diffusione della peste suina africana nell’ambito europeo.

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