Lo sapevate? Michelangelo aveva progettato un angelo e non una croce per la cupola di S. Pietro

La scelta di posizionare una croce, anziché l’angelo, è probabilmente dovuta ad un riconoscimento di tipo gerarchico: oggi vi spieghiamo perchè
Quanta ammirazione suscita in tutto il mondo la cupola di S. Pietro? “Er cupolone” domina la Capitale, divenendone una delle icone più importanti, seppur parte del Vaticano, il più piccolo Stato esistente. Il titanico archetipo del potere della Chiesa tra le nuvole, nei disegni originali di Michelangelo, non doveva terminare con una croce, ma era previsto un angelo di bronzo che doveva dare l’impressione di librare e scendere dal cielo. È facile intuire quanto fosse suggestiva e poetica questa immagine. Con il suo diametro interno di circa 42 metri, la cupola è una delle più vaste coperture in muratura mai costruite ed uno dei punti più panoramici della città.
Papa Giulio II affidò il progetto iniziale della cupola all’architetto Donato Bramante; ma una volta che il pontefice morì nel 1513, i lavori passarono dapprima a Raffaello, successivamente ad Antonio da Sangallo e poi nel 1546 a Michelangelo ormai settantenne.
Della Porta ultimò la cupola con Domenico Fontana tra il 1588 e il 1612.
La struttura fu soggetta a numerosi restauri e a soluzioni ingegneristiche successive per problemi di staticità. Per questo motivo vi misero le mani verso la metà del ‘700 l’ingegnere Giovanni Poleni e l’architetto Luigi Vanvitelli.
Troviamo riscontro dell’intenzione originaria di Michelangelo di posizionarvi un angelo dal testo di Costantino Maes “Curiosità romane” del 1885, in alcuni bozzetti preparatori di Michelangelo (ma non in tutti), mentre non compare nel bozzetto ligneo finale.
La croce di cui parliamo in questo articolo si trova ora sopra la grande sfera in bronzo dorato, che chiude la cupola oltre la cuspide e fu eseguita da Sebastiano Torrigiani, un bronzista di origini bolognesi (per questo soprannominato “Il Bologna”), attivo tra il 1573 e il 1596.
Anche se in vetta al cupolone non è stato alla fine posizionato alcun angelo, ci ha pensato poi papa Gregorio Magno a far progettare un arcangelo svettante su Roma, in cima a Castel Sant’Angelo. ( la scultura fu realizzata da diversi artisti e sostituita più volte in seguito a danni bellici o dovuti alla furia degli elementi, per poi alla fine trovare forma definitiva con l’arcangelo Michele dello scultore fiammingo Peter von Verschaffelt).
La scelta di posizionare una croce, anziché l’angelo, è probabilmente dovuta ad un riconoscimento di tipo gerarchico: tutte le religioni monoteiste (ebraismo, cristianesimo, islam) credono nell’esistenza degli angeli, ma la croce è un segno esclusivo del cristianesimo. Messo in cima alla Basilica di San Pietro, spesso indicata come la più grande chiesa del mondo, assume una valenza simbolica enorme.

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