Lo sapevate? Perché i papi cambiano nome?

La tradizione di modificare il nome quando un cardinale diviene papa risale a diversi secoli fa e ha radici prettamente simboliche e spirituali. Quando viene eletto papa, egli può scegliere di assumere un nuovo nome pontificale, noto come "nome di regno". Ecco perchè
La tradizione di modificare il nome quando un cardinale diviene papa risale a diversi secoli fa e ha radici prettamente simboliche e spirituali. Quando viene eletto papa, egli può scegliere di assumere un nuovo nome pontificale, noto come “nome di regno”.
All’uscita dal conclave, quando il nome del nuovo pontefice viene comunicato al popolo di Roma, viene annunciato l’Habemus Papam in latino, la cui traduzione è la seguente:
“Vi annuncio una grande gioia: abbiamo un Papa! L’eminentissimo e reverendissimo signore, signor [nome dell’eletto in latino], cardinale di Santa Romana Chiesa [cognome dell’eletto], che si è imposto il nome di [nome pontificale in latino]”
Il nome verrà adottato per tutta la durata del pontificato.
Questa usanza è dovuta al cambio di nome da Simone a Pietro stabilito da Gesù Cristo.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 16,13-20:
“Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. E Gesù gli disse: “Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”. Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo”.
La scelta del nome e può essere influenzata da una serie di fattori:
1) La continuità con i predecessori per onorarne il ricordo o per sottolineare una continuità nella leadership della Chiesa.
2) I nuovi nomi spesso hanno significati simbolici come ad esempio legati alla pace, giustizia, la misericordia o altri valori importanti per la Chiesa.
3) Per sottolineare un periodo di cambiamento o rinnovamento nella Chiesa.
4) Devozione personale: Alcuni papi scelgono un nome in base alla loro personale devozione verso un santo o un aspetto specifico della fede cattolica.
Un esempio famoso di cambio di nome è Papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio), che ha scelto di onorare San Francesco d’Assisi, noto per la sua umiltà, dedizione ai poveri e amore per la natura.
In questo caso Bergoglio è stato il primo pontefice ad assumere, per la prima volta dopo undici secoli, (l’ultimo fu papa Lando) di adottare un nome mai usato da un predecessore.
Riportiamo il discorso ufficiale di Papa Francesco durante l’udienza ai rappresentanti dei media del 2013:
“Alcuni non sapevano perché il Vescovo di Roma ha voluto chiamarsi Francesco. Alcuni pensavano a Francesco Saverio, a Francesco di Sales, anche a Francesco d’Assisi. Io vi racconterò la storia. Nell’elezione, io avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito della Congregazione per il Clero, il cardinale Claudio Hummes: un grande amico, un grande amico! Quando la cosa diveniva un po’ pericolosa, lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, viene l’applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi abbracciò, mi baciò e mi disse: “Non dimenticarti dei poveri!”. E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti.
E Francesco è l’uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi. È per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato; in questo momento anche noi abbiamo con il creato una relazione non tanto buona, no? È’ l’uomo che ci dà questo spirito di pace, l’uomo povero … Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri! Dopo, alcuni hanno fatto diverse battute. “Ma, tu dovresti chiamarti Adriano, perché Adriano VI è stato il riformatore, bisogna riformare …”. E un altro mi ha detto: “No, no: il tuo nome dovrebbe essere Clemente”.
“Ma perché?”. “Clemente XV: così ti vendichi di Clemente XIV che ha soppresso la Compagnia di Gesù!”. Sono battute … Vi voglio tanto bene, vi ringrazio per tutto quello che avete fatto. E penso al vostro lavoro: vi auguro di lavorare con serenità e con frutto, e di conoscere sempre meglio il Vangelo di Gesù Cristo e la realtà della Chiesa. Vi affido all’intercessione della Beata Vergine Maria, Stella dell’evangelizzazione. E auguro il meglio a voi e alle vostre famiglie, a ciascuna delle vostre famiglie. E imparto di cuore a tutti voi la benedizione. Grazie.”

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