Roma, migliaia di persone al corteo per salvare gli animali dei rifugi

Tantissime persone provenienti da ogni angolo d'Italia, inclusi famiglie con bambini, attivisti e associazioni animaliste, hanno partecipato a una marcata protesta a Roma. La manifestazione aveva come obiettivo richiedere nuovi protocolli per i rifugi degli animali liberi, in particolare dopo la soppressione di suini a Sairano a causa della peste suina. Lunedì, il presidio si è tenuto di fronte al Ministero della Salute.
Roma, migliaia di persone al corteo per salvare gli animali dei rifugi.
Tantissime persone provenienti da ogni angolo d’Italia, inclusi famiglie con bambini, attivisti e associazioni animaliste, hanno partecipato a una marcata protesta a Roma. La manifestazione aveva come obiettivo richiedere nuovi protocolli per i rifugi degli animali liberi, in particolare dopo la soppressione di suini a Sairano a causa della peste suina. Lunedì, il presidio si è tenuto di fronte al Ministero della Salute.
Migliaia di persone hanno preso parte al corteo nazionale denominato ‘Giù le mani dai Santuari’, che si è snodato per le strade di Roma, partendo da Piazzale Ostiense fino a Porta San Giovanni. Un’ampia rappresentanza di ‘Cuori Liberi’ si è unita sotto gli stessi slogan e cori, includendo famiglie con bambini, attivisti e associazioni provenienti da ogni parte d’Italia. La richiesta principale al Ministero della Salute era quella di sviluppare protocolli specifici per la gestione degli animali nei rifugi durante situazioni di emergenza sanitaria.
L’origine della manifestazione è collegata all’abbattimento di nove maiali nel rifugio Progetto Cuori Liberi a Sairano, nella provincia di Pavia, avvenuto il 20 settembre scorso a causa di contagi di peste suina africana. In quell’occasione, sono stati abbattuti animali non destinati al consumo umano, come quelli che vivono liberamente all’interno dei rifugi e che sono stati salvati da situazioni di sfruttamento.
A differenza degli allevamenti, i rifugi per animali liberi forniscono cura e protezione a creature salvate da una destinazione di macellazione e sfruttamento. Questa caratteristica è già riconosciuta da un decreto ministeriale di marzo scorso, ma gli attivisti animalisti ora attendono leggi specifiche che garantiscano la tutela degli animali ospitati nei rifugi.

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