Curiosa toponomastica romana. Via dei Cessati Spiriti, una storia di fantasmi e briganti
In questa antica già presente nel Rinascimento, via i viaggiatori si recavano in un'osteria dove vi lasciavano parcheggiati i loro carri, che sparivano misteriosamente insieme ai loro cavalli. Nel 1800 fu posta un’edicola con l’immagine della Madonna allo scopo di esorcizzare il luogo. Secondo i racconti dell’epoca, i “furti” terminarono improvvisamente.
Curiosa toponomastica romana. Via dei Cessati Spiriti, una storia di fantasmi e briganti.
In questa antica già presente nel Rinascimento, via i viaggiatori si recavano in un’osteria dove vi lasciavano parcheggiati i loro carri, che sparivano misteriosamente insieme ai loro cavalli. Nel 1800 fu posta un’edicola con l’immagine della Madonna allo scopo di esorcizzare il luogo. Secondo i racconti dell’epoca, i “furti” terminarono improvvisamente.
Nella zona di Largo Colli Albani vicino Via Appia Nuova e il Parco della Caffarella c’è una strada antica dal nome esoterico: via dei Cessati Spiriti ha una storia antica che rimanda al 1500, quando si narrava di incontri notturni misteriosi in prossimità delle tombe della via Latina. Per questo la zona era denominata “delli spiriti”, anche per via di incontri molesti con i briganti, la presenza di baracche e l’aria palustre vicina malsana, solo molto tempo dopo bonificata.
La “Salita degli Spiriti” era molto famosa: tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 si raccomandava di recarsi nel posto facendo molta attenzione.
I viaggiatori si recavano un’antica osteria dove vi lasciavano parcheggiati i loro carri, che sparivano misteriosamente insieme ai loro cavalli.
L’accaduto si ripeteva piuttosto spesso, al punto che si pensò all’intervento di misteriosi fantasmi, dato che non si individuavano i ladri responsabili e l’unica cosa che si riusciva a vedere era il “muoversi delle canne al vento”.
Nel 1800 fu posta un’edicola con l’immagine della Madonna allo scopo di esorcizzare il luogo. Secondo i racconti dell’epoca, i “furti” terminarono improvvisamente, probabilmente per motivi legati alla superstizione, dove i ladri preferirono desistere dal commettere reati in presenza di un’icona religiosa evitando possibili conseguenze nefaste.
Nel 1989 l’edicola fu presa a sassate, ma non fu individuato il colpevole. L’ipotesi veritiera è che si sia trattato di un teppista, ma qualcuno ha ipotizzato che il gesto fosse stato causato da qualcuno che voleva “liberare gli spiriti”, altri che fossero stati addirittura i fantasmi stessi.
Nel 1945, mediante una delibera della Giunta Municipale, la via prese ufficialmente il nome di “via dei Cessati Spiriti” e dai documenti ci si riferì “ai malandrini ed agli uomini di malaffare che infestavano la zona”.
Attualmente nel posto è possibile ancora vedere i ruderi dell’osteria, l’abbeveratoio, il fienile e i resti di archeologia industriale di una fonderia statuaria che fu costruita nel 1890 e poi dismessa nel 1965. Ora ovviamente la zona non è più un posto di briganti, ma è una via attiva con case e negozi che si trova in nei pressi della fermata metropolitana Colli Albani del quartiere Tuscolano, ricco di servizi e mezzi di trasporto e vicino al bellissimo Parco della Caffarella.
Un documentario del 1959 di Gian Vittorio Baldi parla proprio di questa via ed anche Totò nel film “Totò, Peppino e la dolce vita”, la cita affermando “abito in via dei Cessati Spiriti, ma gli spiriti sono cessati!”.
La strada è presente anche nel film di Fellini “La dolce vita” in una scena con Marcello Mastroianni, Maddalena e la prostituta.
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