Petali bianchi a Santa Maria maggiore, storia di una tradizione romana

Per ricordare questo evento, da quarant’anni viene rievocata la neve con una cascata di petali di fiore bianchi, accompagnata da spettacoli di luce, liturgie celebrative, videomapping.
Relativamente “nuovo” perché è solo dal 1983 che si ricorda, grazie ad un’idea dell’architetto Cesare Esposito, la straordinaria nevicata che secondo la tradizione sarebbe avvenuta il 5 agosto del 358 a Roma nel quartiere Esquilino. Un prodigio che è legato ad una leggenda, secondo la quale la Madonna comparve in un sogno di Papa Liberio con la richiesta di costruire una chiesa nel luogo dove avrebbe nevicato ad agosto.
La Basilica di Santa Maria Maggiore è un luogo di grande importanza storica e religiosa che si trova nel cuore di uno dei quartieri più pittoreschi e affascinanti di Roma. L’iniziativa attira visitatori o pellegrini, ma anche coloro che pur non essendo credenti si recano ad assistere allo spettacolo non per motivi di fede ma più per curiosità antropologica in un’atmosfera suggestiva.
I petali bianchi, oltre ad essere associati all’evento tradizionale, portano con sé un profondo significato simbolico: il colore bianco è spesso associato alla purezza, all’innocenza e alla spiritualità in molte culture e tradizioni religiose e rappresentano l’ascesa verso la spiritualità, il desiderio di purificarsi e la ricerca della trascendenza. Significati che si fondono con l’ambiente sacro della basilica, creando un punto di incontro tra la bellezza naturale e la dimensione spirituale che invita alla contemplazione ed alla riflessione interiore. Molti visitatori si fermano per un momento di silenziosa ammirazione, permettendo ai petali bianchi di fungere da stimolo per una connessione più profonda con sé stessi e con l’ambiente circostante e creando un collegamento tra natura e spirito.

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