Ritrovata Benedetta Cristofani, lieto fine dopo la fuga

La ragazza di appena 13 anni, sfuggita da una casa famiglia a Tarquinia, è stata individuata nella dimora di amici, ponendo fine all'angoscia che aveva coinvolto la cittadina costiera tusciana.
Ritrovata Benedetta Cristofani, lieto fine dopo la fuga.
La ragazza di appena 13 anni, sfuggita da una casa famiglia a Tarquinia, è stata individuata nella dimora di amici, ponendo fine all’angoscia che aveva coinvolto la cittadina costiera tusciana.
Sei giorni fa, la giovane Benedetta aveva abbandonato il suo istituto, vanificando ogni tentativo di rintracciare la sua posizione. Questo evento aveva scatenato una reazione di sostegno e mobilitazione da parte della comunità locale, che finalmente ha visto un lieto epilogo.
La ragazza era stata collocata presso una casa famiglia dai servizi sociali, responsabili della sua cura da tempo. La sua fuga, sorprendentemente, è stata molto semplice. Benedetta ha lasciato l’istituto con il suo trolley e, incredibilmente, ha preso un autobus per allontanarsi dall’area in cui era residente.
Le indagini della polizia di Viterbo suggerivano che Benedetta avesse intrapreso la strada verso Roma dopo la fuga. Le intuizioni erano fondate, specialmente quelle del padre, che ha intercettato alcune tracce lasciate dalla ragazza sul suo profilo Instagram. Attraverso post e storie, la giovane ha lasciato intendere la sua presenza nel quartiere Laurentino 38, una zona dove il padre sapeva che alcuni amici stretti di Benedetta risiedevano. Questi amici l’avevano aiutata in passato durante momenti difficili in famiglia.
La piattaforma Instagram ha agevolato il ritrovamento. Grazie ai post e alle storie condivisi, è stato possibile localizzare la giovane in pochi giorni. Benedetta è stata portata presso il Comando dei Carabinieri alla Cecchignola per chiarire gli aspetti della sua fuga. Dietro a tutto ciò (e la ragazza non era nuova a situazioni simili) si celerebbe la volontà di Benedetta di non voler stare con suo padre.

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Roma si mobilita contro la violenza: panchine antiviolenza nei quartieri

È entrata in azione l'iniziativa di installazione delle nuove panchine all'interno di tutti i municipi, ciascuna dotata di una speciale targa che reca il numero antiviolenza 1522 e un QR Code che permette di accedere al link dei centri antiviolenza sul sito web di Roma Capitale.
Roma si mobilita contro la violenza: panchine antiviolenza nei quartieri.
È entrata in azione l’iniziativa di installazione delle nuove panchine all’interno di tutti i municipi, ciascuna dotata di una speciale targa che reca il numero antiviolenza 1522 e un QR Code che permette di accedere al link dei centri antiviolenza sul sito web di Roma Capitale.

(Foto Ansa).
Le prime panchine sono state collocate presso il Parco Salerno e il Parco Gaverina nel municipio XIV. Nei prossimi giorni, altre verranno sistemate in differenti parchi cittadini.
Il Dipartimento per la Tutela dell’Ambiente del Comune di Roma ha distribuito un totale di 15 nuove panchine a ciascun municipio e sta avviando un programma di interventi per la riparazione delle panchine deteriorate. In linea con questo sforzo, è stato anche portato a termine un censimento delle oltre 8.000 panchine sotto la responsabilità comunale, al fine di individuarne la posizione e determinare la necessità di sostituzione o rinnovo.
“Siamo fortemente impegnati in questo progetto che mira a dotare tutte le panchine pubbliche della targa con il numero antiviolenza 1522. L’obiettivo è fornire un reale sostegno di soccorso e assistenza alle vittime di violenza o stalking e, allo stesso tempo, sensibilizzare la comunità su un problema che continua a rappresentare un aspetto drammatico. Questa iniziativa si inserisce in un più ampio programma di censimento e miglioramento degli arredi urbani, aggiungendosi agli sforzi volti a garantire la dignità e l’utilizzo dei parchi e dei giardini cittadini,” ha affermato Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Gestione dei Rifiuti di Roma Capitale.

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