Roma continua ad allagarsi: perché? Che soluzioni ci sono? (se ci sono)
Nubifragi e alluvioni, Roma sta affogando. Esiste una soluzione? Quale? E cosa ne pensa il sindaco Gualtieri? Leggete l’articolo, e poi diteci cosa ne pensate!
Roma continua ad allagarsi: perché? Che soluzioni ci sono? (se ci sono).
Nubifragi e alluvioni, Roma sta affogando. Esiste una soluzione? Quale? E cosa ne pensa il sindaco Gualtieri? Leggete l’articolo, e poi diteci cosa ne pensate!
È vero che Roma non è stata costruita in un giorno, ma una gran parte di essa potrebbe essere devastata in poche ore se si verificasse un evento meteorologico estremo. Sono molti gli esperti che studiano la vulnerabilità della città eterna. L’aumento delle temperature degli ultimi anni rende i temporali più violenti e più frequenti a livello globale, ma ciò che rende Roma una “bomba a orologeria” pronta a esplodere (dal punto di vista climatico) è un mix d’infrastrutture ormai decadenti e obsolete e decenni politiche urbanistiche che hanno, nella maggior parte dei casi, ignorato la crisi e i segnali d’allarme. La realtà è che il clima sta cambiando, la città eterna invece no.
Il clima di Roma è un pendolo che oscilla tra siccità e alluvioni, calura devastante e venti forti, ma la città ancora non possiede un piano di adattamento valido. La complessa struttura di edifici e ponti secolari è particolarmente esposta alle variazioni climatiche e questo rende ancora più difficoltoso fare pronostici e previsioni.
Le ricerche di alcuni studiosi dell’Università di Roma Tre evidenziano alcuni dei principali ostacoli che la città presenta nel momento in cui c’è, per esempio, una forte pioggia. Il del 90% dell’area urbana ricoperto di suolo impermeabile che impedisce il drenaggio dell’acqua. Diversi quartieri, soprattutto quelli periferici, non dispongono di sistemi fognari efficienti e sono quindi soggetti ad allagamenti continui. Alcune settimane fa sono diventati virali i video di “Welcome to Favelas” che mostravano la strada di Viale Tiburtina completamente allagata, con almeno mezzo metro d’acqua. Più che una strada sembrava una piscina Alcune aree vicino alla costa, dalle parti di Ostia, sono state bonificate alla fine del secolo scorso e ora si trovano pericolosamente sotto il livello del mare. Come se tutto ciò non bastasse, la città è anche piena di edifici abusivi, e copre un’area colossale, due terzi più grande della città di New York.
Uno degli approcci usati fin qui è stato di considerare meglio quali nuove infrastrutture costruire per limitare, in futuro, ulteriori problematiche e sviluppi negativi, ma questo ormai non basta più. Il metodo più sensato sarebbe invece di analizzare tutto ciò che viene fatto, da adesso in poi, a partire dalle riparazioni stradali fino alle nuove costruzioni, dal punto di vista climatico. Questo aiuterebbe nella verifica dell’impatto ambientale e della sostenibilità dei progetti. D’altronde Roma è costruita su un equilibrio idraulico progettato per un clima preindustriale, e quindi non adatta alla vita quotidiana e sociale del nuovo millennio. Una grande e nuova inondazione del Tevere sarebbe più devastante di quanto non sia già stata in passato.
Dopo le recenti alluvioni è intervenuto il sindaco Gualtieri, in sua difesa per il mancato sostegno preventivo, per spiegare perché Roma si è allagata dopo la forte ondata di maltempo. Per il sindaco di Roma i nubifragi che hanno colpito la Capitale nelle ultime due settimane sono solo “eventi estremi che cominciano a diventare ricorrenti” ed è necessario per i cittadini “essere seri e non confondere le bombe d’acqua con normali piogge e temporali”. Forse il sindaco prende un po’ sottogamba la situazione, anche se a noi non sembra il caso di ridere in faccia alla sorte e cercare di salvarsi la faccia di fronte a una situazione che può diventare molto pericolosa. “L’acqua è tantissima e spesso le fogne non ce la fanno a contenerla”, conclude il Primo Cittadino, forse un po’ ingenuo sul fatto che se le fogne non ce la fanno a contenerla, il problema non scende dall’alto, attraverso il mezzo metro d’acqua caduto su Viale Tiburtina, ma sale in superficie dalla terra sotto Roma.
E voi, cosa ne pensate?
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