Curiosità sull’Impero Romano che non tutti conoscono
Ci sono abitudini degli antichi romani che oggi potrebbero sembrarci sopra le righe, eppure per secoli hanno fatto parte delle quotidianità di una della civiltà più floride e longeve della storia.
Curiosità sull’Impero Romano che non tutti conoscono.
Ci sono abitudini degli antichi romani che oggi potrebbero sembrarci sopra le righe, eppure per secoli hanno fatto parte delle quotidianità di una della civiltà più floride e longeve della storia.
Per più di 1200 anni l’Impero Romano è stato protagonista della storia mondiale, nacque tra le leggende e diventò il più vasto impero dell’antichità prima di capitolare nel 476 d.C. “Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo”, disse Ottaviano Augusto, primo imperatore di Roma. Proprio quell’ambizione e quella determinazione spinsero l’esercito romano fino alle porte dell’Asia e per secoli Roma fu il centro economico del mondo. L’impero ci ha lasciato in eredità strade, acquedotti e monumenti dal valore inestimabile, ma anche tradizioni e usi popolari. Abitudini che oggi potrebbero sembrarci bizzarre, certo, eppure per secoli hanno fatto parte della quotidianità dei romani.
DEPILAZIONE E CURA DEL CORPO
Gli antichi romani erano soliti lavarsi solo con acqua corrente, nonostante il sapone fosse utilizzato già dai Babilonesi, e raramente lo facevano di mattina prima di uscire di casa, la maggior parte di loro una volta svegli si vestiva e usciva. Gli uomini non si radevano in autonomia ma si recavano dai tonsor, i barbieri, che si occupavano di barba e capelli. Gli attrezzi del mestiere non erano certo dei più moderni e per queste si incappava spesso in dei tagli durante la rasatura, queste ferite venivano medicate con delle tele di ragno intinte in olio e aceto.
A proposito dei tonsor, i romani più abbienti erano abituati a recarsi dai barbieri per dei trattamenti di ringiovanimento. Ai capelli venivano applicati profumi e unguenti e talvolta venivano anche arricciati. Il viso invece veniva oscurato di tutte le imperfezioni (i nei su tutte) tramite l’applicazione di belletti.
Le nobildonne invece frequentavano le ornatrices per capelli, depilazione e trucco. Il make up era eseguito tramite l’applicazione di gesso bianco e biacca su fronte e braccia, feccia di vino o ocra per il rosso delle labbra, nero di fuliggine per ciglia e contorno occhi e polvere di corno per pulire i denti. Venivano poi agghindate con tutta una serie di ornamenti: diademi per capelli, anelli braccialetti e cavigliere, collane e catenelle, spille e orecchini. Solo dopo questa lunga tarantella erano pronte per dedicarsi agli eventi mondani.
IL GIOCO DEL TRIGON
Tra le attività ludiche preferite dai romani c’era il trigon, un gioco che si svolgeva utilizzando una comunissima palla. I giochi avevano luogo principalmente nelle terme o nei bagni pubblici (non tutti potevano concedersi il lusso di avere un bagno privato) e i romani si divertivano passandosi la palla tra di loro o facendola rimbalzare sul muro.
LE NOTTI DI COPPIA
Se la condizione economica lo consentiva le coppie erano abituate a dormire in letti e stanze separate. Le coppie di estrazioni sociali più umili dovevano invece accontentarsi di dividere il letto con il proprio partner.
RUTTO LIBERO MA SENZA FRITTATONE DI CIPOLLE
Il rutto era un gesto di civiltà, era accettato e giustificato anche durante i pasti. I nobili oltre ai rutti si concedevano a tutta una serie di rumori mentre erano a tavola. Il “popolino”, invece, risultava più discreto e le cene procedevano senza eccessi e senza fragorosi “gesti di civiltà”.
La maggior parte di queste consuetudini quotidiane sono andate perse con il passare del tempo, altre invece si sono adattate ai contesti culturali per rispondere ai nuovi bisogni dell’uomo moderno.
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