Alla scoperta dei parchi di Roma. Parco degli Acquedotti, un’esperienza unica di storia, natura e bellezza

Uno spazio verde dove si possono scoprire i segreti dell'ingegneria romana e la bellezza della natura italiana, in un ambiente tranquillo e sereno lontano dal caos e dal traffico.
Alla scoperta dei parchi di Roma. Parco degli Acquedotti, un’esperienza unica di storia, natura e bellezza.
Uno spazio verde dove si possono scoprire i segreti dell’ingegneria romana e la bellezza della natura italiana, in un ambiente tranquillo e sereno lontano dal caos e dal traffico.
Il Parco degli Acquedotti è uno dei tesori nascosti di Roma, un’oasi di pace e bellezza che offre ai visitatori una vista spettacolare degli antichi acquedotti romani e della natura circostante. Si trova tra il quartiere Appio Claudio a nord-est, via delle Capannelle a sud-est e la linea ferroviaria Roma-Cassino-Napoli a ovest.
È un’esperienza unica di storia, natura e bellezza che non può essere mancata per chi visita Roma, uno spazio verde dove si possono scoprire i segreti dell’ingegneria romana e la bellezza della natura italiana, in un ambiente tranquillo e sereno lontano dal caos e dal traffico.
Fa parte del Parco regionale dell’Appia antica, un’area verde molto popolare tra i romani, che amano passeggiare a piedi o in bicicletta tra la natura o correre lungo i suoi sentieri, organizzare soprattutto nel week-end pic-nic ed incontri.
Si estende su una superficie di circa 240 ettari e si trova nella zona sud-orientale della Capitale. Il suo nome deriva dalla presenza di sette acquedotti che lo attraversano e che si estendono per chilometri all’interno del parco: Anio Vetus, Marcio, Tepula, Iulia, Felice, Claudio e Anio Novus. Queste strutture sono un esempio impressionante dell’ingegneria romana antica e furono costruiti nel I secolo d.C. per portare acqua dalle montagne fino alla città di Roma attraverso un sistema di canali.
L’Acquedotto Claudio, che si estende per oltre 68 chilometri, era il più lungo di tutti e portava l’acqua da Fonte Serio, a est di Roma, alla città. L’Acquedotto Felice, invece, è molto più recente costruito nel tardo rinascimento, nel 1586, per far arrivare l’acqua alla fontana del Quirinale.
È ovviamente un importante sito archeologico, dove sono stati scoperti numerosi resti romani, tra cui una villa del III secolo d.C., mosaici antichi e reperti come un tratto di basolato della via Latina. Vi si trova anche la Chiesa di San Tommaso di Villanova, struttura del XVII secolo avente un bellissimo campanile.
Non tutti sanno che il Campo Barbarico, un terreno tra la doppia intersezione degli acquedotti Claudio e Marcio, fu utilizzato nel lontano 537 dal re dei Goti Vitige durante il suo assediamento di Roma. Sempre in questa intersezione troviamo la torre medievale Tor Fiscale.
Vi troviamo i casali del Sellaretto, un’antica casa cantoniera del 1862 e di Roma Vecchia del XIII secolo.
“Questo parco è forse il mio preferito di tutta Roma. Mi ha un po’ cresciuta. Ci venivo a piedi quando ‘facevamo sega’ a scuola, ci organizzavamo feste di compleanno, il festone del 1° maggio. Amo quei pratoni ricchi di storia, l’ombra lunga degli acquedotti, le pecore, gli alberi piantati spontaneamente dalle persone, le tracce lasciate di cose e di persone che non ci sono più, fare zig zag sotto gli archi, i pini (purtroppo ora colpiti dalla Toumeyella), il fango, gli anziani ‘stilosi’ sulle ciclette, i fiori spontanei. Che spettacolo! ci sono venuta tante volte anche in solitaria, in bicicletta, a guardare il tramonto interrompersi da treni carichi di pendolari (qui passa la ferrovia Roma – Cassino – Napoli), il sole infilarsi piano piano dentro ad uno degli archi, il cielo diventare un’esplosione di arancio rosa magenta e poi via, a casa. È un luogo speciale, direi magico. Sospeso in un tempo tutto suo. Che però si mette a tua disposizione, ti lascia entrare.
Ci venivo con il mio cane Sciusli, un simpatico bulldog francese, per lui era ‘il parcolone’ e impazziva di gioia solo a sentirlo nominare. Adorava camminare lungo il Canale dell’Acqua Marcia, (Marrana dell’Acqua Mariana, fosso artificiale realizzato da papa Callisto II nel 1122, ndr), ogni tanto ‘mi fregava’ e riusciva a tuffarcisi. Un matto. Che sorrisone che gli veniva”, afferma sorridente Sarah, designer di giardini, con in braccio Pepe e vicino Myo, due piccoli chihuahua.
“Anche Pepetto e Myo lo adorano, è il nostro posto”. Continua.
Il parco degli Acquedotti è stato inoltre scelto come location cinematografica di numerosi film come “La dolce vita”, “Mamma Roma”, “Il marchese del Grillo”, “La grande bellezza”, “Totò, Peppino e la… malafemmina”. Ne parleremo ancora.

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