Roma Panoramica. Tappe imperdibili per incontri romantici con vista nella capitale

Roma offre numerosissimi panorami suggestivi, scorci romantici, belvedere. Dopo aver parlato del Giardino degli Aranci, in questo articolo Illustreremo un percorso a tappe che riguardi non solo le mete più famose, ma faremo luce su alcune meno conosciute.
Roma Panoramica. Tappe imperdibili per incontri romantici con vista nella capitale.
Articolo di Rita Chessa.
Roma offre numerosissimi panorami suggestivi, scorci romantici, belvedere. Dopo aver parlato del Giardino degli Aranci, in questo articolo Illustreremo un percorso a tappe che riguardi non solo le mete più famose, ma faremo luce su alcune meno conosciute.
Per chi volesse una situazione discreta con affaccio sul fiume, i Lungotevere rappresentano il must: sulla riva destra segnaliamo Maresciallo Diaz a Ponte Lungo (dove si può approfittare per andare a lasciare un lucchetto romantico) e per una passeggiata romantica è singolare il percorso tra ponte Palatino e ponte Sisto. Il tratto è tra l’altro anche sede della manifestazione “Lungo il Tevere Roma” attiva dal 2005, una tra le più seguite dell’Estate Romana.


“Il mio sogno è avere una casa con vista nella Capitale, ma i costi per l’acquisto o l’affitto di un appartamento a Roma sono proibitivi. I prezzi dipendono innanzitutto dalla zona, è vero, ma anche la vista panoramica li fa lievitare. Per fortuna però, per portare in alto il cuore, basta sapere dove andare ed una splendida visuale è un lusso che in questa città tutti si possono concedere” aggiunge.

Mentre parla sovvengono le parole della canzone di Lando Fiorini “Roma nun fa’ la stupida stasera Damme ‘na mano a faje di’ de sì” e pensiamo a quanto intrinseca sia nei romani più romantici l’importanza di una cornice che includa la città.
Roma offre numerosissi panorami suggestivi, scorci romantici, belvedere. Dopo aver parlato del Giardino degli Aranci, in questo articolo Illustreremo un percorso a tappe che riguardi non solo le mete più famose, ma faremo luce su alcune meno conosciute.
Tra le più note non possiamo perdere l’occasione di recarci al Gianicolo dove quotidianamente, a mezzogiorno, viene sparato il colpo di un cannone. Imperdibili la terrazza del Pincio a Villa Borghese, con vista su piazza del Popolo e per godere della Roma imperiale, il Campidoglio. Trinità dei Monti a Piazza di Spagna, gli Horti Farnesiani e Lo Zodiaco a Montemario sono tra i luoghi più frequentati, ma dalla Cupola della Basilica di San Pietro possiamo sicuramente deliziarci con uno spettacolo della città unico al punto da essere indicato nelle mappe turistiche di tutto il mondo.
Per chi volesse una situazione discreta con affaccio sul fiume, i Lungotevere rappresentano il must: sulla riva destra segnaliamo Maresciallo Diaz a Ponte Lungo (dove si può approfittare per andare a lasciare un lucchetto romantico) e per una passeggiata romantica è singolare il percorso tra ponte Palatino e ponte Sisto. Il tratto è tra l’altro anche sede della manifestazione “Lungo il Tevere Roma” attiva dal 2005, una tra le più seguite dell’Estate Romana.
Dalla Terrazza di Castel S. Angelo si può scorgere qualsiasi punto di Roma, ma anche dall’Altare della Patria la vista è mozzafiato su Colosseo, Piazza Venezia e Via del Corso. Uno dei meno frequentati è il Parco Monte Cocci, con il cupolone non troppo distante, scelta come location per il film “Brutti Sporchi e Cattivi” di Ettore Scola.
“Amo molto i ‘roof garden a Roma’, ristoranti all’ultimo piano di palazzi, spesso hotel, perché il più delle volte hanno una vista meravigliosa su monumenti di interessi culturale” ci spiega Paolo, architetto, venuto in città dalla periferia laziale per lavorare.
“Il mio sogno è avere una casa con vista nella Capitale, ma i costi per l’acquisto o l’affitto di un appartamento a Roma sono proibitivi. I prezzi dipendono innanzitutto dalla zona, è vero, ma anche la vista panoramica li fa lievitare. Per fortuna però, per portare in alto il cuore, basta sapere dove andare ed una splendida visuale è un lusso che in questa città tutti si possono concedere” aggiunge.
Mentre parla sovvengono le parole della canzone di Lando Fiorini “Roma nun fa’ la stupida stasera
Damme ‘na mano a faje di’ de sì” e pensiamo a quanto intrinseca sia nei romani più romantici l’importanza di una cornice che includa la città.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
La storia di Termini, da centro termale a punto di riferimento tra nord e sud Italia

25.000 mq di superficie e più di 150 milioni di passeggeri ogni anno, sono questi i numeri che fanno di Roma Termini la stazione più grande d’Italia. È situata nel centro storico della città, dispone di 32 linee ferroviarie e si serve delle linee metropolitane A e B, Termini rappresenta uno snodo fondamentale per il trasporto pubblico della capitale e per tutto il centro Italia. Ma qual è la storia della stazione Termini?
La storia di Termini, da centro termale a punto di riferimento tra nord e sud Italia.
25.000 mq di superficie e più di 150 milioni di passeggeri ogni anno, sono questi i numeri che fanno di Roma Termini la stazione più grande d’Italia. È situata nel centro storico della città, dispone di 32 linee ferroviarie e si serve delle linee metropolitane A e B, Termini rappresenta uno snodo fondamentale per il trasporto pubblico della capitale e per tutto il centro Italia.
Ma qual è la storia della stazione Termini?
Termini deriva dalla parola latina “thermae” ed è riferita all’impianto termale di Diocleziano che era situato in prossimità dell’area dove nel 1862 fu alloggiata la prima stazione. Era un grande fabbricato in legno ed era a servizio della linea Roma-Ceprano, si aggiunsero poi nel 1863 anche i collegamenti per Frascati e Civitavecchia. Due anni più tardi, nel 1865, per la cifra di 62.485 scudi furono espropriati ai proprietari di Villa Montaldo i terreni sopra ai quali partirono i primi lavori di ampliamento della stazione. Il progetto fu commissionato da Papa Pio IX all’architetto Salvatore Bianchi e nel 1867 la vecchia baracca di legno fu sostituita da un fabbricato in muratura che abbracciava le tendenze architettoniche dell’epoca e sfoggiava una copertura centrale in ferro e vetro.
Ben presto, complice anche la diffusione dell’energia elettrica, Termini si rivelò insufficiente a soddisfare le esigenze del trasporto pubblico romano e nel 1939 parti la costruzione ex novo di un nuovo impianto in grado di supportare l’aumento costante del traffico ferroviario. I lavori vennero affidati al progettista Angiolo Mazzoni che dovette però interrompere la costruzione della sua opera a causa del secondo conflitto mondiale. La ristrutturazione e il conseguente ampliamento saranno completati solo nel 1950 dagli architetti Montuori e Vitellozzi. Termini subirà ulteriori trasformazioni circa 50 anni dopo, in occasione del Giubileo del 2000 il plesso ferroviario è stato ulteriormente ingrandito ed è stato arricchito di negozi e attività al servizio dei viaggiatori.
La Stazione romana oggi appare satura e carica di molte criticità di carattere sociale ma rimane un punto di raccordo cardine della viabilità ferroviaria tra nord e sud Italia. Sono moltissimi i collegamenti giornalieri con Milano, ormai raggiungibile in tre ore, e Napoli distante solo 90 minuti. Termini è il frutto di trasformazioni dettate dal progresso industriale, è cresciuta e si è fatta grande insieme a Roma. Nel 1862 era solo un baraccone di legno, oggi è la stazione più grande d’Italia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA