La Grande Bellezza: le location romane del capolavoro di Paolo Sorrentino

Nel 2014 l’Academy consegna a Paolo Sorrentino il premio Oscar per il miglior film straniero: La grande Bellezza. Il capolavoro del regista napoletano mette in mostra una Roma insolita, lontana dal grande chiasso del centro e dalle foto cartolina a cui siamo spesso abituati.
La Grande Bellezza: le location romane del capolavoro di Paolo Sorrentino.
Nel 2014 l’Academy consegna a Paolo Sorrentino il premio Oscar per il miglior film straniero: La grande Bellezza. Il capolavoro del regista napoletano mette in mostra una Roma insolita, lontana dal grande chiasso del centro e dalle foto cartolina a cui siamo spesso abituati.
Molti luoghi visti nel film ci sembrano familiari, eppure sembrano indossare vesti diverse e appaiono slegati dalla normalità caotica della capitale. Ci viene offerta una Roma fatta di noiosi salotti borghesi, dove la vita corre lenta imbrigliata nella monotonia di uomini stanchi e poco appagati. Nella sua opera Sorrentino descrive e analizza una fetta di società romana e ce la restituisce in una pellicola dal ritmo basso, in una sequenza di immagini grandiose che non produce racconto ma si dimostra interessata a fotografare uomini e donne vittime della loro stessa grandezza.
Ma quali sono i luoghi di Roma che hanno ospitato i set del film?
Partiamo dalla dimora del protagonista, interpretato da un gigantesco Toni Servillo. Sorrentino lo stabilisce in Piazza del Colosseo, al civico 9. Nell’attico di un palazzo che affaccia proprio sul Colosseo Jep Gambardella organizza feste mondane, consuma notti d’amore e si dedica a chiacchiere crudeli con la solita manica di “amici”, o meglio conoscenti, con i quali condivide più malinconie che gioie.
Roma continua ad essere protagonista anche nelle passeggiate all’alba di Gambardella. La prima è su colle Aventino dove Jep incontra un gruppo di novizie. La seconda ci mostra invece una Roma insolitamente deserta lungo i Muraglioni del Tevere, passando prima per Via Veneto. Qui il protagonista decide anche di organizzare la celebre festa per il suo compleanno, in un palazzo risalente agli anni 30 in via Bissolati 5.
Sul lato opposto del Tevere invece Sorrentino sceglie il Gianicolo, nei primi momenti del film si vede il celebre sparo del cannone posizionato sotto la statua equestre di Garibaldi. C’è poi Piazza Navona dove vive Orietta, la bella donna con cui Jep condivide le lenzuola per una notte, e Palazzo Sacchetti, in via Giulia. Qui abita invece Viola, una donna tanto ricca quanto malinconica. Soffoca una probabile depressione e cerca di riempire i vuoti invitando gente, un giorno organizza un pranzo dove però nessuno si presenta.
Fuori dal centro La Grande Bellezza si sposta nel Parco Degli Acquedotti dove è inscenata la performance di arte contemporanea. Nel Cimitero Monumentale del Verano si svolge invece il funerale dell’unico amore di Jep Gambardella.
Paolo Sorrentino ha saputo guardare Roma con occhi diversi, ha descritto un’identità meno nota e nascosta in palazzi a disposizione di pochi. Una borghesia annoiata e depressa in una città che assume le sembianze dei suoi protagonisti. Il film, piaciuto e non, ha riscosso il massimo premio e è riuscito a riportare la statuetta a casa dopo 15 anni dall’ultima volta.

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