Lo sapevate? Ci sono più leggende legate alla nascita di Roma

Se parliamo di miti legati alla fondazione della città di Roma il più iconico e conosciuto è senza dubbio quello di Romolo e Remo. Ebbene, quello della lupa che allattò i due gemelli non è l’unica leggenda sulla nascita della città eterna, ci sono infatti altre storie che narrano avvenimenti riguardanti la fondazione della capitale d’Italia.
Lo sapevate? Ci sono più leggende legate alla nascita di Roma.
Articolo di Emanuele Nuccilli.
Se parliamo di miti legati alla fondazione della città di Roma il più iconico e conosciuto è senza dubbio quello di Romolo e Remo. Ebbene, quello della lupa che allattò i due gemelli non è l’unica leggenda sulla nascita della città eterna, ci sono infatti altre storie che narrano avvenimenti riguardanti la fondazione della capitale d’Italia.
LA LEGGENDA DI ROMOLO E REMO
Esistono numerose versioni del mito di Romolo e Remo, nel corso del tempo si sono aggiunti intrecci e dettagli intorno a questa vicenda. La tradizione più accreditata sembra essere quella raccontata dello storico romano Tito Livio nel Libro I della sua Storia Di Roma.
La vicenda va ambientata tra il V e l’VIII secolo a. C. nel regno di Alba Longa dove il re Numitore era stato spodestato da suo fratello Amuilio. La figlia di Numitore, Rea Silvia, diede alla luce due gemelli frutto dell’unione con il dio Marte. A questo punto Amuilio, per paura che la discendenza di Numitore potesse minacciare il suo regno, ordinò a due schiavi di abbandonare i due fratelli sul punto più alto del fiume Tevere e di affidarli alla corrente. Romolo e Remo, i due gemelli figli di Rea Silvia, riuscirono a sopravvivere grazie all’aiuto di una lupa che aveva raggiunto le sponde del fiume per abbeverarsi. Dopo essere stati allattati dall’animale i due neonati vennero trovati da un pastore che era solito far pascolare il suo gregge nei pressi del Tevere, Faustolo decide di portarli a casa e insieme alla moglie Acca Larenzia li cresce come suoi figli. Romolo e Remo vennero poi a conoscenza della loro discendenza reale e così si recarono ad Alba dove nel frattempo Numitore era riuscito a tornare al potere. I due gemelli ottennero il permesso per fondare una nuova città e si recarono proprio sulle rive del fiume Tevere. Qui nacque Roma e prese il nome dal suo fondatore. Già, perché secondo la leggenda Remo venne ucciso da suo fratello Romolo che divenne così il primo re della nuova città.
LA LEGGENDA DI ENEA
Un’altra storia legata all’alba capitolina è quella di Enea che fuggito dalla Grecia e sbarcato in Italia diede vita alla dinastia che fondò Roma.
Secondo il mito Enea, figlio di Venere, abbandonò Troia e partì alla ricerca di una terra lontana insieme al padre Anchise e il figlio Ascanio. Giunti sulla costa laziale, probabilmente in corrispondenza dell’attuale Pratica Di Mare, Enea decise di fermarsi per cercare ristoro presso una sorgente. Mentre si abbeverava notò una scrofa, proprio come era stato predetto dal dio Tiberino, cosi seguì l’animale che giunto su un’altura partorì trenta cuccioli. Fu proprio lì che l’eroe greco decise di costruire una nuova città che prese il nome di Lavinium in onore di sua moglie Lavinia. L’intreccio con la nascita di Roma nasce intorno ad Ascanio, figlio di Enea, che secondo la leggenda fondò Alba Longa. I successori di Ascanio e discendenti di Enea si avvicendarono al trono fino a Numitore, nonno dei due gemelli Romolo e Remo.
Queste sono storie che vengono raccontate da centinaia di anni, da orecchio a orecchio, e probabilmente saranno anche cambiate nel corso del tempo. Si sono arricchite di dettagli, di protagonisti e di intrecci, ma forse la parte più interessante di questa tradizione popolare è proprio che vengano tramandate per lo più oralmente. Nonostante il tempo rimango immortali, immortali proprio come Roma.

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