Lucha Y Siesta: in pericolo uno dei luoghi più significativi a Roma per le donne. Ilaria Cucchi lancia un appello

È in pericolo uno dei luoghi più significativi a Roma per le donne vittime di violenza che opera da più di 15 anni in contrasto con la violenza di genere.
Lucha Y Siesta: in pericolo uno dei luoghi più significativi a Roma per le donne. Ilaria Cucchi lancia un appello.
È in pericolo uno dei luoghi più significativi a Roma per le donne vittime di violenza che opera da più di 15 anni in contrasto con la violenza di genere.
La presidente dell’associazione Lucha Y Siesta si trova a dover affrontare un procedimento penale per il quale si richiede assoluzione definitiva.
Lucha ha sempre avuto come obiettivo non quello di occupare uno stabile sottraendolo all’Atac, ma di creare una rete per le donne. La struttura nel Tuscolano era nel concordato per il recupero del debito Atac, e la municipalizzata del Comune avrebbe dovuto vendere il palazzo entro la fine del 2021. L’immobile poi è stato messo all’asta e alla procedura aveva partecipato la Regione, che lo aveva alla fine acquisito accettando le richieste di Lucha Y Siesta.
La presidente è ora accusata di occupazione abusiva della struttura di via Lucio Sestio, al Tuscolano, precedentemente di proprietà dell’Atac e dal 2008 sede dell’associazione.
Davanti al Tribunale di Roma di Piazzale Clodio si è svolta la conferenza stampa che ha visto parlare tante voci dell’antiviolenza, delle Ong che lavorano in ottica di genere, di attivistə e operatrici.
Presente anche la Senatrice Ilaria Cucchi, sorella di Stefano Cucchi, morto durante un procedimento di custodia cautelare.
“Essere qui è la sconfitta delle istituzioni” sottolinea la Senatrice “istituzioni che perdono quando, per far fronte alle loro lacune, si servono delle associazioni antiviolenza senza riconoscerne il ruolo fondamentale”.
“Lancio un appello alla Regione Lazio” continua la Senatrice alla luce dell’acquisizione dello stabile da parte dell’ente regionale, “affinché si attivi per sostenere e tutelare questa esperienza”.
La solidarietà di tante realtà, Cooperativa sociale Befree, Differenza Donna, Casa Internazionale delle Donne, SCOSSE – Associazione di Promozione Sociale, Ponte Donna, ActionAid Italia, AIDOS Associazione italiana donne per lo sviluppo, Non Una Di Meno – Roma e la rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re Donne in Rete contro la violenza dimostra che riconoscersi insieme nella battaglia per i luoghi femministi e transfemministi è l’argine alla neutralità delle istituzioni
Vogliamo la chiusura del procedimento in corso e il riconoscimento di una storia unica che è ormai emblema di tutta la città, vogliamo fondi per il sistema antiviolenza che combatte ogni giorno con carenze strutturali ormai inammissibili la cui risoluzione non può attendere oltre.
L’udienza è stata rinviata al 26 aprile ma l’urgenza di agire, prendere parola e finalizzare il riconoscimento in Regione Lazio di Lucha y Siesta rimane.

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