Ricette dall’antica Roma. La torta carthaginensis tramandata da Catone.
Il nome della torta lascia facilmente dedurre una derivazione dai continui scambi, scontri ed accordi con Cartagine. Nell’articolo una delle diverse versioni della ricetta per assaporare il gusto della Storia.
Una torta
Ed eccoci qui con una nuova ricetta dall’antica Roma, stavolta descritta da Marco Porcio Catone nel “De Agricultura” (scritto intorno al 160 a.C.), uno dei più importanti trattati agricoli dell’epoca, dove si parla di diversi aspetti della vita quotidiana, inclusi i cibi tradizionali.
La “torta carthaginensis” era un dolce che veniva preparato con ingredienti base come farina, latte, miele e formaggio. L’uso di miele come dolcificante è stato ampiamente documentato nell’antichità e consigliamo di leggere anche un altro articolo di Vistanet dedicato a questa ampia usanza. La torta era un piatto semplice, ma nutriente, e rifletteva la cucina quotidiana delle popolazioni del Mediterraneo.
Il nome della torta lascia facilmente dedurre una derivazione dai continui scambi, scontri ed accordi con Cartagine e, sebbene non ci siano dettagli precisi in tutte le sue sfumature, suggerisce l’uso di ingredienti che Catone stesso potrebbe aver visto nei territori cartaginesi, seppur fosse fermamente convinto del fatto che non fosse possibile per i Romani venire a patti con il secolare nemico, al punto che ogni suo sermone finiva sempre con questa esortazione: “Ceterum censeo Carthaginem esse delendam” (“Per altro sono del parere che Cartagine debba essere distrutta”).
A proposito di cibo, si racconta che nel momento in cui Catone pronunciò questa frase per la prima volta, tirò fuori da sotto la toga un cesto di fichi cartaginesi per dimostrare che, se un frutto delicato come il fico poteva resistere al viaggio da Cartagine, la città era troppo vicina e quindi andava eliminata.
Ma torniamo alla ricetta della torta.
Ingredienti:
Farina di frumento (o di grano duro, simile alla farina usata in Africa del Nord)
Miele (per dolcificare)
Latte
Formaggio fresco, come ricotta o caprino, che riflette l’uso di ingredienti locali.
Olio d’oliva, un ingrediente fondamentale nella cucina mediterranea.
Pistacchi o mandorle tritate sono facoltative, ma possono essere aggiunte per incrementare la croccantezza, visto che questi frutti erano diffusi in Africa del Nord.
Aceto o succo di limone, per bilanciare la dolcezza, in accordo con l’uso di ingredienti acidi nelle preparazioni dell’epoca
Procedimento:
Mescola la farina con una generosa quantità di miele in modo che l’impasto assuma una consistenza morbida ma non troppo appiccicosa.
Aggiungi il formaggio fresco schiacciato o setacciato, un po’ di olio d’oliva, un bicchiere di latte, e mescola bene fino a ottenere una pasta omogenea
Se vuoi, aggiungi pistacchi o mandorle tritate.
Versa il composto in una teglia ben oliata e inforna a temperatura moderata (circa 180°C) per 30-40 minuti, fino a quando la superficie è dorata e l’interno risulta solido ma morbido.
Una volta raffreddata, puoi servire la torta con un po’ di miele extra sopra, come decorazione.
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