Lo sapevate? I frati della Chiesa di San Giovanni decollato a Roma accompagnavano i condannati a morte

Una chiesa suggestiva dove una volta l'anno venivano bruciate le teste dei condannati a morte per ricordare la decapitazione di San Giovanni Battista.
Lo sapevate? I frati della Chiesa di San Giovanni decollato a Roma accompagnavano i condannati a morte.
Una chiesa suggestiva dove una volta l’anno venivano bruciate le teste dei condannati a morte per ricordare la decapitazione di San Giovanni Battista.
Nel dodicesimo rione di Roma, denominato Ripa, si trova la chiesa di San Giovanni Decollato che sorge sulla vecchia Santa Maria de fovea, gestita per concessione dal 1488 all’Arciconfraternita fiorentina della Misericordia, a cui aderì anche Michelangelo Buonarroti e numerosi papi. Si ipotizza che quest’ultimo abbia progettato due altari di legno che si trovano nel chiostro e che sia presente in uno dei ritratti.
I frati avevano il compito di accompagnare e confortare i condannati alla pena capitale (tra cui anche Giordano Bruno) per poi seppellirli nelle fosse comuni coperti da botole di marmo con incisa la scritta latina “Domine cum veneris judicare noli nos condemnare”, ossia “Signore, quando verrai per giudicarmi non mi condannare”.
L’iconografia cristiana è spesso caratterizzata da memento mori, reliquiari e macabri cimeli ed in questa chiesa è conservato il cesto che raccoglieva la testa dei giustiziati, tra cui Beatrice Cenci.
Nonostante l’aspetto esterno piuttosto scarno è interessante notare il contrasto con l’interno, quasi sicuramente voluto per sottolineare la differenza tra bellezza interiore e superiore, pubblico e privato.
La tematica centrale degli affreschi è dedicata alla storia di San Giovanni Battista, uno dei personaggi più importanti del Vangelo che morì a causa della sua predicazione fra il 29 e il 32 d.c. e per aver condannato pubblicamente la condotta di Erode, che conviveva con la cognata Erodiade. Il re, stizzito, lo fece prima imprigionare, poi per compiacere la figlia di Erodiade, Salomè, lo fece decapitare a Macheronte.
Nella chiesa di San Giovanni decollato il processo di accompagnamento alla morte costituiva in una costante veglia notturna, di sfoghi e preghiere. Il 24 giugno venivano date alle fiamme le teste decapitate dei condannati per celebrare il santo.
Significativa per questa chiesa anche un’altra ricorrenza : ogni 29 di agosto, che è il giorno in cui fu ritrovata la testa di Giovanni, la Confraternita poteva liberare un condannato a morte facendogli indossare un abito rosso. La decisione avveniva tramite una sorta di oscura lotteria dove venivano versate in un’urna fave bianche e nere. A vincere era il condannato avente più fave a cui era stato attribuito all’inizio il colore.
Immagine 1 facciata della chiesa di San Giovanni decollato a Roma
Immagine 2 interno della chiesa di San Giovanni decollato a Roma
Immagine 3 un dipinto di Caravaggio: Salomè e la testa di San Giovanni Battista alla National Gallery di Londra

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