La Roma vince la Conference League e la città si tinge di giallorosso

La Roma vince in Europa dopo 14 anni di attesa e l'entusiasmo goliardico dei tifosi, la loro gioia incredibile fatta senso di appartenenza si è riversata nelle strade. “È il giorno della Roma e di tutti i romanisti” gracchia il commentatore della partita in diretta televisiva che si è svolta all’Arena Kombetare di Tirana, in Albania. Si è trattato della prima finale della storia di questa gara.

(Getty Images).
Euforia allo Stadio Olimpico dopo il gol al 32esimo di Nicolò Zaniolo contro il Feyenoord. squadra olandese.
La Roma vince in Europa dopo 14 anni di attesa e l’entusiasmo goliardico dei tifosi, la loro gioia incredibile fatta senso di appartenenza si è riversata nelle strade. “È il giorno della Roma e di tutti i romanisti” gracchia il commentatore della partita in diretta televisiva che si è svolta all’Arena Kombetare di Tirana, in Albania. Si è trattato della prima finale della storia di questa gara.
A Roma invece sono stati venduti ben 50 mila biglietti per assistere alla finale della Conference League in diretta tv su maxischermo allo Stadio Olimpico.
La UEFA Europa Conference League è una competizione calcistica continentale per squadre di club organizzata dalla UEFA, la terza per prestigio dopo la Champions League e l’Europa League. Una bella soddisfazione per l’allenatore José Mourinho, che si è lasciato andare ad un pianto liberatorio ed alla dichiarazione “Abbiamo scritto la storia della Roma”. Anche Zaniolo confida ai microfono di Sky: ”Era il mio sogno da bambino e l’ho realizzato oggi”.
Migliaia di tifosi che dalle periferie si sono riversati in centro, tra urla e cori festanti. Osserviamo questa allegria primitiva che affonda le sue radici nella sublimazione della guerra, palese nelle lotte tra gladiatori, in questo sventolare furioso delle bandiere. Il tutto in una chiave straordinariamente positiva che unisce e non divide. Si festeggia la notte e la vittoria.
“Lo sport è una manna dal cielo” urla Gustavo, uno dei tanti tifosi in preda alla passione sportiva.
“Dopo tutto quello che abbiamo passato con il Covid, ritrovarci qui tutti insieme a sventolare la bandiera della Roma è troppo bello!” Afferma.
La Juventus su Twitter ha condiviso i complimenti per la squadra giallorossa: “Congratulazioni alla Roma per la vittoria della Uefa Europa Conference League”
Il club giallorosso incasserà circa 20 milioni di euro tra bonus, partecipazioni e risultati ottenuti.

(Getty Images).
Si porterà inoltre a casa il bellissimo trofeo alto 58 cm e composto da 32 spine esagonali che si torcono e si incurvano dalla base.
Alla fine della partita i tifosi hanno invaso lo stadio olimpico sulle note della famosa canzone di Antonello Venditti “Grazie, Roma!”. La città ha festeggiato tutta la notte e la gente è ritornata a casa canticchiando le parole del testo scritto nel 1983 nello studio del cantante a Trastevere: “Dimmi cos’è che ci fa sentire amici anche se non ci conosciamo. Che ci fa sentire uniti anche se siamo lontani. Che batte forte, forte, forte in fondo al cuore, Che ci toglie il respiro E ci parla d’amore, Grazie Roma!”

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Lo sapevate? Roma, il quartiere Testaccio si chiama così per una collina molto particolare

Lo sapevate? Roma, il quartiere Testaccio si chiama così per una collina molto particolare.
Testaccio è uno dei cuori pulsanti della Capitale. Un famoso quartiere alla moda della Capitale, laboratorio di sviluppo urbano, all’avanguardia nella produzione culturale di Roma e centro della movida. Le grotte adibite anticamente a magazzini ospitano infatti bar e locali notturni affollati e trattorie tradizionali ma anche innovative. Il suo nome si deve a una collina molto particolare che si trova nel quartiere. Scopriamo di che cosa si tratta.
Il quartiere si sviluppa intorno al Monte dei Cocci, una collina nata dall’accumulo di anfore romane scartate.
Il Monte Testaccio (Mons Testaceus, in latino) è quindi una collina artificiale formata dai cocci (testae, in latino) e detriti vari, accumulatisi nei secoli come residuo dei trasporti che facevano capo al vicino porto di Ripa grande (Emporium).
La collina sui cui si adagia il quartiere è formata dai frammenti delle anfore scartate dal vicino porto che si trovava sul fiume Tevere, in età imperiale. Il Monte Testaccio ha un perimetro di 700 metri circa, un’altezza massima di 45 metri ed una superficie di circa 22.000 metri quadrati, con circa 25 milioni di cocci di anfore accatastati.
La zona veniva quindi utilizzata come una vera e propria discarica per lo smaltimento delle anfore.
Il porto dell’Emporio funzionava fin dall’epoca romana, ed era il punto d’approdo delle merci e delle materie prime (marmi, grano, vino) che, arrivate via mare dal porto di Ostia, risalivano il Tevere su chiatte rimorchiate dai bufali che nel 1842 vennero sostituiti con rimorchi a vapore.
Nei secoli i cocci delle anfore, che servivano a contenere grano e alimenti liquidi durante il trasporto, si accumularono a montagnola: da qui il nome – antico – di monte Testaccio o Monte dei cocci, e la scelta – moderna – dell’anfora come simbolo del rione. Il numero delle anfore accatastate si stima attorno ai 25 milioni. Le anfore vuote che avevano contenuto soprattutto olio venivano rotte in cocci poi disposti ordinatamente per dare stabilità in piramide a gradoni e cosparsi di calce per evitare gli odori dovuti alla decomposizione dei residui organici.
Adesso Testaccio è un quartiere verace, dall’anima popolare e conosciuto come il quartiere operaio della capitale.
Ultimamente è stato riscoperto anche per l’archeologia industriale ed è il quartiere che rappresenta al meglio l’unione tra le antiche tradizioni romane e le nuove tendenze.
Nonostante la continua evoluzione, infatti il Testaccio è riuscito sempre a mantenere inalterato il suo spirito genuino, semplice e familiare, simbolo di cultura e romanità per eccellenza.
Ultimamente viene scelto per importanti set cinematografici ed è diventato laboratorio di sviluppo urbano, all’avanguardia nella produzione culturale di Roma.

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