Lo sapevate? A Piazza di Spagna, oltre alla famosa Scalinata, c’è la casa di John Keats

Non tutti sanno che a Roma, nella centralissima piazza di Spagna, oltre alla famosa Scalinata di Trinità dei Monti, c’è un posto degno di nota. Al civico numero ventisei, adiacente alla scalinata, troviamo la casa di John Keats, il poeta britannico tra i più significativi del Romanticismo letterario. Qui trascorse a Roma gli ultimi mesi della sua esistenza. Una targa di marmo riporta la seguente scritta: “L’inglese poeta Giovanni Keats, mente meravigliosa quanto precoce, morì in questa casa il 24 febbraio 1821, ventesimosesto dell’età sua”.
Lo sapevate? A Piazza di Spagna, oltre alla famosa Scalinata, c’è la casa di John Keats.
Articolo di Rita Chessa.
Non tutti sanno che a Roma, nella centralissima piazza di Spagna, oltre alla famosa Scalinata di Trinità dei Monti, c’è un posto degno di nota. Al civico numero ventisei, adiacente alla scalinata, troviamo la casa di John Keats, il poeta britannico tra i più significativi del Romanticismo letterario. Qui trascorse a Roma gli ultimi mesi della sua esistenza. Una targa di marmo riporta la seguente scritta: “L’inglese poeta Giovanni Keats, mente meravigliosa quanto precoce, morì in questa casa il 24 febbraio 1821, ventesimosesto dell’età sua”.
Nella casa vi è ora il museo “Keats-Shelley Memorial House” dedicato sia a lui che agli altri due poeti Percy Bysshe Shelley e Lord Byron. In questo luogo vi sono conservati inoltre alcuni oggetti estremamente particolari come una ciocca di capelli di John Milton e di Elizabeth Barrett Browning.
Lo immaginiamo passeggiare per via Condotti, scendere la scala barocca e recarsi alla Trattoria della lepre dove amava andare a pranzare e leggere Shakespeare, John Milton, Edmund Spenser, ma anche Torquato Tasso che come lui visse gli ultimi anni della sua vita a Roma. A lume di candela scrisse lunghe lettere con chi intrecciò profonda amicizia e versi.
Nato il 31 ottobre 1795, a differenza di altri letterati che potevano contare su una famiglia abbiente che potesse sostenere anno sabbatico e abnegazione esclusiva alla ricerca letteraria, Keats era invece di umili origini: il padre infatti lavorava come garzone di scuderia e non potette frequentare università prestigiose. Scelse quindi di laurearsi in medicina, ma la sua passione rimase la letteratura a cui si dedicò come autodidatta.
Oltre che per motivazioni culturali, il poeta, affetto da condizioni di salute precarie a causa probabilmente della sifilide e della tubercolosi, scelse di trasferirsi a Roma col suo amico Joseph Severn per il clima solare.
Arrivare a Roma e separarsi di conseguenza dalla sua amante Fanny Brawne fu per Keats fonte di dolore, ma era d’obbligo, pur avendo diverse riserve che esprime in alcuni passaggi dei suoi scritti: “Sento che è quasi impossibile andare in Italia […] Non credo che la mia salute migliorerà di molto se starò lontano da te”.
Una volta giunto In italia, prende la difficile decisione di non scriverle più per non continuare a soffrire. Fanny intanto continua a inviargli lettere a piazza di Spagna, ma lui si rifiuta di aprirle e richiede ad amici e conoscenti di distruggerle non appena morto. Purtroppo la sua volontà è stata rispettata e non potremo mai conoscere i contenuti di quel romantico scambio epistolare. E soprattutto, come conseguenza del fatto che non volle più continuare la comunicazione con l’amata, non potremo leggere ulteriori versi che ipotizziamo coerenti con uno dei suoi passaggi letterari più famosi “La bellezza è verità! La verità è bellezza! Questo è tutto ciò che voi sapete in terra e tutto ciò che vi occorre sapere”.
Fu molto amato da Oscar Wilde, che lo considerò il più grande poeta del secolo. La sua devozione fu talmente grande che quando si recò a Roma, volle recarsi dinanzi alla sua tomba che si trova nel cimitero acattolico della Capitale e vi si inginocchiò con immenso rispetto. Sull’epitaffio si legge: “Here lies one whose name was writ in water” ossia “qui riposa colui il cui nome fu scritto nell’acqua”.

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