Monumenti romani: la fontana di Santa Maria in Trastevere, la più antica della città

Questo meraviglioso monumento fu progettato da Donato Bramante partendo da una fontana di epoca imperiale, nel tempo fu poi modificata prima da Gian Lorenzo Bernini e poi da Carlo Fontana. Andiamo a scoprire tutti i segreti.
Monumenti romani: la fontana di Santa Maria in Trastevere, la più antica della città.
Questo meraviglioso monumento fu progettato da Donato Bramante partendo da una fontana di epoca imperiale, nel tempo fu poi modificata prima da Gian Lorenzo Bernini e poi da Carlo Fontana. Andiamo a scoprire tutti i segreti. Pare che una fontana esistesse già all’epoca di Augusto.
La fonte doveva essere alimentata dall’Aqua Alsietina, l’acquedotto che Augusto aveva fatto costruire nel 2 a.C. per l’alimentazione della sua “naumachia”, il lago artificiale per gli spettacoli di combattimenti navali realizzato nella zona di Trastevere.
Nei secoli, papa Adriano I volle far restaurare la fontana preesistente e da allora si perdono tracce documentarie fino al 1450.
In occasione del giubileo, sotto il papato di Niccolò V Parentucelli, fu fatta edificare una vasca quadrata sopra una breve gradinata. Al centro furono messi due catini a forma circolare, uno sopra l’altro, entrambi sostenuti da una colonna.
Fra il 1496 e il 1501 il Bramante mise mano alla fontana. Decorò il catino superiore rimasto con delle teste di lupo: l’acqua sgorgava dalle loro bocche per ricadere nella vasca inferiore.
Alla fine del Cinquecento Giovanni Fontana eseguì sulla stessa opera un intervento radicale da cambiarne l’aspetto. La vasca della base divenne così ottagonale.
Bernini nel 1658 completò l’ammodernamento della fontana sistemando sui lati della vasca più grande gli stemmi di papa Alessandro VII, le conchiglie con le valve aperte verso l’esterno e un’epigrafe. Inoltre la fontana fu spostata da dove era rimasta per secoli fino ad allora, sul lato opposto della chiesa, fino al luogo dove ancora oggi si trova.
Come riporta Turismo Roma è una delle fontane monumentali più antiche di Roma, già documentata nella pianta di Pietro del Massaio del 1471, e per lungo tempo fu anche l’unica fontana pubblica di Trastevere. La sua lunga storia è riassunta in alcune epigrafi (rifacimenti o trascrizioni ottocentesche di lapidi preesistenti) inserite ai lati della fontana. Nonostante i numerosi interventi di cui fu oggetto nel corso dei secoli, la fontana ha però sostanzialmente conservato la sua architettura originaria: una vasca prima quadrata e poi poligonale, al cui centro si innalzavano due catini sovrapposti di diversa grandezza (poi ridotti a uno).
Il primo restauro risale alla fine del Quattrocento, durante il pontificato di Alessandro VI Borgia: fu in questa occasione che venne abolito il secondo catino e furono aggiunte quattro teste di lupo in bronzo attorno al catino rimasto. Le modifiche principali furono realizzate però nel corso del Seicento. All’inizio del secolo, si ha notizia di un intervento realizzato da Girolamo Rainaldi, probabilmente a seguito dell’arrivo in Trastevere dell’acqua Felice. All’epoca di papa Alessandro VII Chigi (1655-1667), la fontana venne spostata al centro della piazza e fu dotata di una maggiore quantità d’acqua proveniente dal rinnovato acquedotto Traiano-Paolo. I lavori furono affidati a Gian Lorenzo Bernini che scolpì lo stemma di Alessandro VII e l’iscrizione commemorativa sulle specchiature della vasca, sopra le quali vennero inserite quattro doppie conchiglie. Nell’ultimo decennio del Seicento, infine, sotto il pontificato di Innocenzo XII Pignatelli, Carlo Fontana ampliò la vasca e sostituì le conchiglie berniniane con altre più grandi e rivolte all’interno, conferendo alla fontana l’aspetto attuale.
Nel 1873, infine, il Comune di Roma fece ricostruisce la fontana in bardiglio, un tipo di marmo grigio, aggiungendo un vistoso S.P.Q.R. all’esterno delle conchiglie.

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