Lo sapevate? La scala di un palazzo a Trastevere potrebbe essere stata disegnata da Gian Lorenzo Bernini

Lo sapevate? La scala di un palazzo a Trastevere potrebbe essere stata disegnata da Gian Lorenzo Bernini. Articolo di Rita Chessa. A Trastevere, in via della Cisterna, nell’androne di un palazzo, c’è una scala elicoidale la cui realizzazione, viene
Articolo di Rita Chessa.
A Trastevere, in via della Cisterna, nell’androne di un palazzo, c’è una scala elicoidale la cui realizzazione, viene attribuita da chi vive in quella via, a Gianlorenzo Bernini.
Non abbiamo trovato fonti certe di quella che potrebbe essere solo una leggenda trasteverina, ma ci siamo recati a visitare questo palazzo, in origine dimora di ordine religiosi, successivamente adibito a scuola ed attualmente abitazione privata. Sicuramente chi dimora qui e percorre i gradini con il dubbio che potrebbero essere stati progettati dal massimo protagonista della cultura figurativa barocca, vive l’esperienza quotidiana dello straordinario nell’ordinario.
Non potremo elencare in maniera esaustiva le innumerevoli opere di questo straordinario artista, tra cui il colonnato a piazza San Pietro, gli angeli di Ponte S. Angelo, il David in posizione plastica, la sublime scultura di Apollo e Dafne, la Fontana del Tritone, il ratto di Proserpina; ma possiamo provare a conoscerlo cercandolo nelle creazioni meno note, dubbie, negli aneddoti e nelle curiosità.
Ad esempio, non tutti sanno che Bernini portò in scena a teatro, mediante un sistema di idranti, “L’inondazione del Tevere” provocando enorme stupore negli spettatori, al punto che diversi fuggirono spaventati. Oppure, mentre sono famose le continue dispute con il suo rivale artistico Borromini, meno conosciute le sue turbolente diatribe sentimentali con la sua amante segreta Costanza Bonarelli.
Quindi, se fosse vero che abbia realizzato questa scala, chi vive qui avrebbe il privilegio non solo di condividere un pezzo di storia, toccare con mano il frutto di un genio che ha restituito gloria a Roma ed al mondo intero, ma camminerebbe anche accanto alle sue vicissitudini più intime ed umane.
“Io non ci credo, si dice che sia stato Bernini, ma secondo me non è vero” risponde Vittorio quando chiediamo se le voci siano attendibili o meno. Non c’è una targa, un’indicazione, una scritta, né un invito per i turisti” Continua.
Una donna ci apre gentilmente il portone e decidiamo di percorrerla. Due eliche, una interna e una esterna, reggono l’intera struttura, compatta ed imponente ma al contempo leggera.
L’attribuzione molto probabilmente non è corretta, ma in ogni caso forma e caratteristiche potrebbero essere state ispirate dall’elicoidale di Flaminio Ponzo di Santa Maria Maggiore e ad un’altra scala di Bernini a Palazzo Barberini. Racchiude in sé la magia della sectio aurea con le sue proprietà geometriche e matematiche che ritroviamo riproposta continuamente in natura. Vorremmo sederci su questi gradini ed intavolare un discorso immaginario con il grande artista.
Avremmo potuto coinvolgere storici, fare un’inchiesta sulla veridicità o meno di questa straordinaria attribuzione, ma stavolta preferiamo rimanere nella dimensione del sogno.
Del resto, se nel 2021 in Spagna, una scultura attribuita a Bernini rischiò di andare all’asta per 2mila euro, tutto può essere possibile.

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