Lo sapevate? Il grande Gigi Proietti ricoprì addirittura tre ruoli in Brancaleone alle Crociate di Mario Monicelli

Nel capolavoro di Mario Monicelli, Gigi Proietti qui, ancora giovane ma già alla ribalta, interpreta ben tre ruoli: il dannato Pattume, San Colombino e la Morte, impreziosendo, non poco, un film già di per sé immortale.
Lo sapevate? Il grande Gigi Proietti ricoprì addirittura tre ruoli in Brancaleone alle Crociate di Mario Monicelli.
Brancaleone alle Crociate è il secondo episodio delle disavventure di Brancaleone da Norcia (interpretato da Vittorio Gassman), intrepido guerriero dell’Italia medievale e stracciona. Il film racconta di come l’eroe, scampato all’eccidio della sua precedente armata ad opera dei mori, non “per viltade ma per mera sfiga”, stringa un patto con la Morte (Gigi Proietti ) perché gli conceda di scegliere il modo della sua fine. E racconta anche di come nel viaggio verso la Terra Santa, dove di nuovo incontrerà la Nera Mietitrice, andrà a formare una nuova armata composta da: un mercenario tedesco (Paolo Villaggio), che alla fine lo tradirà in nome di sua lealtà alemanna; un infante, figlio del sire Cunegondo (Adolfo Celi); un penitente macchiatosi di un peccato tanto grave che le porte dell’inferno stesso si apriranno al sentirglielo sussurrare in confessione (di nuovo Gigi Proietti); una strega che il valoroso cavaliere salva dal rogo (Stefania Sandrelli); un contadino molto versato nelle lingue (Lino Toffolo). Si narra ancora di un Papa, di un Antipapa e di un santo stilita (sempre Gigi Proietti), di un Re e della sua sconfitta ad opera dei Mori, e del duello finale con la Morte nel deserto di Tunisia, al quale sopravvive ancora per merito della strega che si offre alla falce al suo posto.
Un assoluto capolavoro, in cui Gigi riveste, come si è visto, ben tre ruoli. Nella sequenza del santo stilita, che vive su una colonna, si vede molto bene che ogni colpo di vento è fonte di indicibile terrore per lui, e si vedono le catene che lo mantengono al sicuro. Gigi si è probabilmente ispirato ad Alberto Sordi per costruire i due personaggi senza falce.
Brancaleone alle crociate è quindi il seguito del celeberrimo L’Armata Brancaleone. Il film appare subito come una splendida metafora dell’Italia, e dell’italiano medio, in cerca di avventure, goffo, audace, comico. Satira, farsa e avventura si fondono in uno dei film più importanti dell’intera filmografia italiana, un divertente spaccato di un medioevo inventato, un’epica narrazione di una scapestrata conquista del Santo Sepolcro. Gigi Proietti qui, ancora giovane ma già alla ribalta, interpreta ben tre ruoli: il dannato Pattume, San Colombino e la Morte, impreziosendo, non poco, un film già di per sé immortale.
Gigi Proietti è stato un attore, comico, doppiatore, cabarettista, conduttore televisivo, regista, cantante e direttore artistico.
Faceva parte di quella cerchia di artisti di formazione teatrale, campo nel quale ha mietuto notevole successo sin dagli inizi degli anni sessanta. Noto per le sue doti di affabulatore e trasformista, è considerato uno dei massimi esponenti della storia del teatro italiano; nel 1963 grazie a Giancarlo Cobelli esordì nel Can Can degli italiani, per poi interpretare senza sosta numerosi spettacoli teatrali sino a A me gli occhi, please, del 1976. Lo spettacolo segnò un record di oltre 500 000 presenze al Teatro Olimpico di Roma.
Affermatosi come attore teatrale, ebbe anche esperienze nel campo televisivo, cinematografico e in numerose serie televisive di successo, prima fra tutte la serie per la Rai Il maresciallo Rocca, iniziata nel 1996 e divenuta una delle serialità di maggior audience della televisione italiana.

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