Lo sapevate? Chi diede il via alla tradizione del lancio della monetina nella Fontana di Trevi?
Vi sarà sicuramente capitato di vedere qualche turista lanciare una moneta nella Fontana di Trevi. La leggenda vuole che se dando le spalle alla vasca vi si getta una moneta e poi girandosi la si vede prima di scomparire nell’acqua, il ritorno a Roma è assicurato. Chi fu il primo a farlo?
Lo sapevate? Chi diede il via alla tradizione del lancio della monetina nella Fontana di Trevi?
Vi sarà sicuramente capitato di vedere qualche turista lanciare una moneta nella Fontana di Trevi. La leggenda vuole che se dando le spalle alla vasca vi si getta una moneta e poi girandosi la si vede prima di scomparire nell’acqua, il ritorno a Roma è assicurato. Chi fu il primo a farlo?
La Fontana di Trevi è uno dei monumenti più famosi all’estero della capitale. La fontana, costruita davanti a Palazzo Poli, occupa tutta la piazza che fu realizzata proprio per la sua costruzione quando furono demoliti diversi edifici. Si tratta di uno degli esempi più significativi dello stile barocco a Roma, ma è soprattutto uno dei luoghi dove i turisti più amano farsi fotografare. Soprattutto nell’atto del celebre lancio della monetina. Il rito serve per augurare un ritorno nella città. Se un giorno andrete a Roma, quando sarete di spalle alla fontana, lanciate una moneta all’indietro, e non voltatevi fino a che questa non è caduta.
La Fontana di Trevi è la più grande e fra le più famose fontane di Roma.
La tradizione vuole che se si getta una moneta dando la schiena alla vasca e poi ci si gira velocemente per incontrare con lo sguardo l’attimo in cui la moneta entra in acqua, sicuramente si farà ritorno a Roma.
Gettare monete nelle fontane o nei pozzi per propiziarsi la fortuna è un gesto con origini antiche ed è probabilmente da attribuire alla credenza che l’acqua fosse abitata da divinità.
In particolare, le popolazioni celtiche e germaniche erano solite sistemare statue di legno vicino ai pozzi e gli stessi Germani gettavano le armi dei nemici sconfitti in corsi o specchi d’acqua come offerta alle divinità che pensavano vi dimorassero.
Fra i più celebri dèi collegati all’acqua vi era Mimir, famoso nella mitologia nordica per la sua saggezza e custode di una fonte magica.
Fare un’offerta alle divinità era quindi un modo per garantirsi la fortuna e la realizzazione del desiderio espresso, ma aveva anche funzioni igieniche. Le monete erano infatti composte perlopiù da rame o argento, che a contatto con l’acqua producevano una reazione chimica che ne impediva l’inacidimento.
Oggi questa usanza è spesso un business, che nelle fontane più famose del mondo aumenta di molto nei periodi di maggiore affluenza turistica. Il denaro raccolto, di solito, era destinato ad opere di carità, ora ad altre opere, sempre legate ad assistenza o manutenzione di altre opere.
Compiendo questo atto a occhi chiusi, voltando le spalle verso palazzo Poli, ci si propizierebbe un futuro ritorno nella città. Le origini della tradizione potrebbe derivare dall’antica usanza di gettare nelle fonti sacre oboli o piccoli doni per propiziarsi la divinità locali, come per i pozzi dei desideri. L’introduzione del lancio della monetina nella fontana di Trevi secondo alcune fonti è attribuita al grande archeologo tedesco Wolfgang Helbig che soggiornò tra fine Ottocento e inizio Novecento a Roma.
Lo studioso nel lasciare Roma dopo un lungo soggiorno era sofferente. Decise così di lanciare una vecchia monetina nella vasca della Fontana di Trevi come buon auspicio per tornare presto nella città eterna.
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