Accadde oggi: 4 novembre 1958, viene consacrato a Roma Giovanni XXIII, il Papa Buono
Il 4 novembre 1958 veniva consacrato Angelo Giuseppe Roncalli, Papa Giovanni XXIII, 261° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, primate d'Italia e 3° sovrano dello Stato della Città del Vaticano, uno dei pontefici più amati di sempre.
Accadde oggi: 4 novembre 1958, viene consacrato a Roma Giovanni XXIII, il Papa Buono.
Il 4 novembre 1958 veniva consacrato Angelo Giuseppe Roncalli, Papa Giovanni XXIII, 261° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, primate d’Italia e 3° sovrano dello Stato della Città del Vaticano, uno dei pontefici più amati di sempre.
Papa Giovanni veniva chiamato il “Papa Buono”, sapete perché?
Papa Roncalli ha sempre pensato ai più deboli e ai più sofferenti. Famosa la sua visita a Regina Coeli, il carcere di Roma. Un gesto che, per l’epoca in cui si viveva, è stato un qualcosa di storico, innovativo e che ha segnato una vera e propria svolta.
Tutti ricordano le visite di Giovanni XXIII ai bambini, a quelle categorie che soffrono e alle persone sofferenti. La sua fu una vita dedicata agli altri e il suo pontificato, seppur durato solo cinque anni, ha fatto la storia.
Roncalli succederà a Pio XII. Quando riceve l’investitura dal conclave, ha già 78 anni. Dovrebbe essere un perfetto papa di transizione, con un pontificato breve e tranquillo come la sua indole ma, come dice Greg Tobin nel suo libro “Il Papa Buono”, rovescia tutte le previsioni. Dietro il carattere mite nasconde fermezza e lucidità: di lì a poco si farà promotore di un Concilio ecumenico che cambierà per sempre la Chiesa e il mondo. Innovazioni portate da un uomo semplice, nato in una famiglia contadina di Sotto il Monte, nel bergamasco, e diventato un giorno l’erede di Pietro.
Roncalli entra in seminario a undici anni, per poi completare gli studi a Roma, dove nel 1904 è ordinato sacerdote. L’anno successivo, l’incontro chiave con il vescovo di Bergamo Giovanni Radini Tedeschi, che per Roncalli sarà guida e modello fino alla morte. Dopo la Grande guerra, durante la quale è tenente cappellano nell’ospedale militare di Bergamo – esperienza che lo segnerà profondamente, non solo come uomo di Chiesa –, Roncalli è inviato all’estero come nunzio apostolico, prima in Bulgaria, poi a Istanbul, in Grecia e a Parigi, e ovunque si distinguerà per la vicinanza e il sostegno materiale agli ebrei perseguitati dal nazismo.
Da papa, il suo genio si manifesta nell’introduzione dell’idea di «aggiornamento», quando per primo comprende l’urgenza di far entrare «aria fresca» nelle stanze vaticane.
Giovanni XXIII è considerato un rifondatore della Chiesa. Decisivi furono l’attenzione ai problemi della gente comune e dell’infanzia in particolare. Ma anche l’eloquio semplice e immediato dei discorsi e anche una battuta sempre pronta (che non guasta). Furono fondamentali anche la sua posizione diplomatica di equilibrio durante la Guerra fredda e la corsa all’armamento nucleare.
Un altro grande lascito del suo papato fu il Concilio. Suddiviso in quattro sessioni per più di quattro anni di durata, il Vaticano II demolì il muro secolare tra le gerarchie ecclesiastiche e il mondo laico e diede nuova vita alla missione pastorale della Chiesa, restituendole il ruolo di strumento universale di speranza, giustizia e compassione per i fedeli di ogni credo. L’attribuzione del soprannome “Papa Buono” da parte del popolo romano fu data nel corso della visita del pontefice alla parrocchia di San Tarcisio al Quarto Miglio, la domenica delle palme del 17 marzo 1963. In piena campagna elettorale, i segretari dei partiti decisero all’unanimità di eliminare gli striscioni elettorali e di sostituirli con grandi lenzuoli su cui spiccava la dicitura «Evviva il papa buono».
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