Lo sapevate? A Roma c’è un museo dedicato a quelli che venivano considerati i “matti” della città

Questo museo è stato inaugurato nel 2000. Ripercorre la storia dell’ex “Hospitale de’ poveri forestieri e pazzi dell’Alma Città di Roma” e oggi è conosciuto come Ospedale Santa Maria della Pietà. La struttura, non centrale e lontana dalla Roma turistica,
Questo museo è stato inaugurato nel 2000. Ripercorre la storia dell’ex “Hospitale de’ poveri forestieri e pazzi dell’Alma Città di Roma” e oggi è conosciuto come Ospedale Santa Maria della Pietà.
La struttura, non centrale e lontana dalla Roma turistica, è situata nel quartiere fieristico, Padiglione 6, in Piazza Santa Maria della Pietà 5. Si tratta di uno dei musei meno conosciuti e particolari della città che offrirà un’esperienza travolgente. Il percorso di visita si sviluppa nell’ex manicomio e coinvolge il visitatore, in una continua oscillazione tra elementi reali e virtuali, stimolando la partecipazione attiva del pubblico. L’impatto, bisogna dirlo, è molto forte: all’ingresso si è accolti da un’infinità di sguardi dei malati. Potrebbe sembrare inquietante, in realtà è molto interessante. Si tratta di un museo fuori dagli schemi, pensato con installazioni anche interattive. La proposta è certamente innovativa e richiede una buona disponibilità al coinvolgimento per essere apprezzata. Molto brave le guide. Commoventi i filmati. Da visitare, anche per comprendere tanti aspetti sociali e parte della situazione attuale sul tema follia.
Il museo restituisce è composto da sette aree tematiche e descrive come funzionava il manicomio nel corso dei suoi 500 anni di attività, come andava avanti la vita e quali metodologie cliniche venivano adottate.
Interessante è la sezione multimediale, dove si prova sulla propria pelle, la sensazione reale, di uno stato di alterazione psichiatrica riprodotto. Purtroppo la dura realtà finale del programma di allora rivela che soltanto il 20% degli ospiti/internati era lì per patologie prettamente psichiatriche, il restante 80% è finito in una discarica umana legalizzata. Un museo che fa riflettere.
Il Museo Laboratorio della Mente della ASL Roma 1, come riporta il sito della struttura, è un museo di narrazione che ha l’obiettivo di documentare la storia dell’istituzione manicomiale e di elaborare una costante riflessione sul paradigma salute/malattia, sull’alterità, l’inclusione sociale, sulla politica delle cure e delle culture, sul coinvolgimento della comunità.
Il Museo si configura come un sistema MAB (in cui operano, accanto ai professionisti della salute, quelli degli archivi, delle biblioteche, dei musei) integrato con modalità innovative al patrimonio della Biblioteca Scientifica Alberto Cencelli e dell’Archivio Storico (documentale, audiovisivo e delle fonti orali) dell’ex Ospedale Psichiatrico Santa Maria della Pietà, assieme alla collezione scientifica, ai dispositivi medici, ai manufatti storici dell’ex manicomio e alla raccolta di arte irregolare.
Interessante la Camera di Ames, “distorta ad hoc” così da far comprendere il paradosso percettivo esistente nelle menti del “folle“.
Un’esperienza molto emozionante, da gustare appieno, che una volta usciti porterà io visitatori a riflettere con sensibilità su quella che era una delle problematiche più sentite nei decenni passati. Una situazione mai risolta, che purtroppo ha generato nuove grandi situazioni di disagio.

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