Lo sapevate? L’ospedale Santo Spirito a Roma è il più antico d’Europa

Lo sapevate? L’ospedale Santo Spirito a Roma è il più antico d’Europa. L’Arcispedale di Santo Spirito in Saxia è un antico ospedale (ora centro congressi) nel rione di Borgo, a Roma. Situato non lontano dalla Città del Vaticano, è adiacente
Lo sapevate? L’ospedale Santo Spirito a Roma è il più antico d’Europa.
L’Arcispedale di Santo Spirito in Saxia è un antico ospedale (ora centro congressi) nel rione di Borgo, a Roma. Situato non lontano dalla Città del Vaticano, è adiacente al moderno Ospedale di Santo Spirito, che ne prosegue la tradizione. L’ospedale fu istituito nel sito dove in antichità risiedeva la “Schola dei Sassoni” (Latino: “Schola Saxonum”). Si tratta dell’ospedale più antico d’Europa e custodisce numerose opere d’arte. Scoprite perché venne costruito.
L’edificio originario dell’ospedale Santo Spirito in Saxia fu la Schola, eretta anticamente con l’indirizzo di Nosocomio per volontà del re del Wessex, Ina (689-726). All’inizio dell’VIII secolo la Schola era stata concepita per ospitare il grande numero di pellegrini anglosassoni che visitavano annualmente Roma ed in particolare i suoi innumerevoli luoghi santi, come la tomba del Principe degli Apostoli. Lo stesso Beda ricorda che “Dalla Britannia venivano nobili e plebei, uomini e donne, guerrieri e artigiani, giovani e vecchi”. Fu un pellegrinaggio che durò per secoli.
Come riporta le informazioni dell’Asl Roma, quest’area era anticamente occupata dagli “Horti” di Agrippina Maior (14 a.C. – 33 d.C.), costruzioni imperiali, ampi e sontuosi giardini che dal Gianicolo si estendevano lungo la riva destra del Tevere. In alcuni ambienti sottostanti l’antico Ospedale sono ancora visibili resti di pareti di opus reticulatum, pavimenti a mosaico, sculture e affreschi.
Il Santo Spirito in Sassia sorse a sostegno dei poveri, dei malati e degli infanti abbandonati, come testimonia ancor oggi la Ruota degli Esposti posta all’esterno dell’edificio. Papa Innocenzo III (1198-1216) affidò al cavaliere templare Guy di Montpellier, fondatore dell’Ordine Ospitaliero del Santo Spirito, il compito di gestire l’Ospedale e all’architetto Marchionne d’Arezzo quello di costruirlo.
Papa Sisto IV (1471-1484) curò la ristrutturazione dell’Ospedale dopo che incendi e saccheggi ne avevano causato la rovina.
L’Ospedale, che in seguito prese il nome di Corsia Sistina, fu impreziosito da un ciclo di affreschi, commissionati dallo stesso pontefice, aventi lo scopo di narrare i momenti significativi della sua vita e la storia dell’antico edificio innocenziano. La Corsia Sistina, sormontata da un tiburio, conserva al suo interno un altare attribuito ad Andrea Palladio e un’opera pittorica di Carlo Maratti. Ad Andrea Bregno è attribuito il portale in marmo detto “del Paradiso”. Nella seconda metà del ‘900 la Corsia Sistina fu divisa in due sezioni denominate rispettivamente “Sala Lancisi” e “Sala Baglivi”, in memoria degli illustri medici Giovanni Maria Lancisi (1654-1720) e Giorgio Baglivi (1668-1707). Pio V (1566 – 1572) ampliò l’Ospedale con la costruzione del Palazzo del Commendatore, ad opera dell’architetto Giovanni Lippi (detto Nanni di Baccio Bigio) e gestito da Monsignor Bernardino Cirillo.
Il Palazzo, costruito attorno ad un elegante cortile quadrangolare, è ornato da una fontana donata da Alessandro VII (1655-1667) e da un orologio ottocentesco a sei ore, voluto dal commendatore Ludovico Gazzoli. L’edificio ospita l’antica Spezieria, luogo in cui furono condotte numerose ricerche farmaceutiche, dove vennero triturate le erbe medicamentose, di cui oggi ne sono testimoni le collezioni di antichi vasi e mortai. Al piano nobile sull’elegante loggiato si affaccia il Salone del Commendatore, magnificamente decorato da affreschi narranti la storia dell’antico Ospedale. Sotto il pontificato di Clemente XI (1700-1721) è stata fondata la Biblioteca Lancisiana da Giovanni Maria Lancisi, medico e archiatra pontificio, per l’utilità dei giovani medici tirocinanti dell’Ospedale Santo Spirito.
Con Alessandro VII (1655-1667) il Complesso ospedaliero di Santo Spirito si sviluppò ulteriormente, con l’edificazione della Sala ospedaliera Alessandrina, oggi adibita a sede del Museo di Storia dell’Arte Sanitaria. Con Benedetto XIV (1724-1730) fu ulteriormente ampliato con la costruzione di un terzo braccio denominato “Corsia Benedettina”. All’inizio del XX secolo fu demolita l’antica Corsia Benedettina, a favore della sistemazione del Ponte Vittorio e dei muraglioni del Tevere. Il prospetto orientale venne ricostruito su modello dell’antico Ospedale sistino e sul versante del lungotevere in Sassia vennero aggiunti altri edifici, sede dei moderni reparti dell’attuale Ospedale del Santo Spirito.

© RIPRODUZIONE RISERVATA