Lo sapevate? Uno dei film preferiti di Papa Francesco è “Roma città aperta”, di Roberto Rossellini

Lo sapevate? Uno dei film preferiti di Papa Francesco è “Roma città aperta”, di Roberto Rossellini. Papa Bergoglio ha ottimi gusti: adora il cinema e in modo particolare quello italiano. I suoi film preferiti sono “La Strada” di Federico Fellini,
Lo sapevate? Uno dei film preferiti di Papa Francesco è “Roma città aperta”, di Roberto Rossellini.
Papa Bergoglio ha ottimi gusti: adora il cinema e in modo particolare quello italiano. I suoi film preferiti sono “La Strada” di Federico Fellini, “Roma, città aperta” e “Il pranzo di Babette”. Tra i suoi attori più amati Anna Magnani e Aldo Fabrizi.
Bergoglio ama molto anche La Vita è bella di Roberto Benigni: adora il cinema della tradizione ma è attento anche verso la produzione più recente e di qualità.
Il Papa stravede per La Strada di Fellini e si identifica con quel film nel quale c’è un implicito riferimento a San Francesco. Ha visto tutti i film con Anna Magnani e Aldo Fabrizi quando era ragazzo e il film che gli ha lasciato tanti ricordi positivi è soprattutto Roma Città aperta. Il Papa deve la sua cultura cinematografica soprattutto ai genitori che portavano spesso i figli al cinema.
Quest’ultima pellicola di Roberto Rossellini vede fra i suoi protagonisti proprio i due celebri attori italiani amati da Francesco (e dai suoi genitori): la Magnani e Fabrizi. Per altro quest’ultimo interpreta nel film un sacerdote che si oppone ai nazisti e fa parte della Resistenza. La figura è ispirata alle storie vere di due sacerdoti romani uccisi dai tedeschi e dai fascisti uno alle Fosse Ardeatine, don Pietro Pappagallo, e l’altro fucilato a Forte Bravetta, don Giuseppe Morosini la cui fine è praticamente ripetuta quasi alla lettera nella scena conclusiva del film. Entrambi morti nel ’44 furono torturati e presero parte alla resistenza romana contro i nazifascisti.
Ma il Papa è rimasto colpito anche da un altro film risalente al 1987, quindi più recente, e sicuramente più leggero per l’argomento e per lo sviluppo della storia, ma con una sua poetica: Il pranzo di Babette, il film danese di Gabriel Axel tratto da un racconto di Karen Blixen che vinse anche l’Oscar come miglior film straniero. La vicenda ruota intorno a un eccezionale pranzo cucinato da una grande cuoca parigina in esilio per aver preso parte alla Comune di Parigi (1870) e preparata in memoria di un vecchio pastore protestante morto da tempo e padre di due sorelle che ospitano il banchetto, Martina e Filippa, chiamate così in ricordo di Martin Lutero e Filippo Melantone, padri della riforma protestante.
Il Vaticano ospita, è giusto saperlo, una eccezionale filmoteca nella quale sono conservate opere molto belle, alcune delle quali risalenti ai primi decenni della storia del cinema, in tutto circa 8mila titoli: per il Papa sarà dura andare al cinema (senza contare la pandemia) ma quando avrà voglia di un buon film avrà sempre a disposizione una sala tutta sua.

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