Lo sapevate? Lo Spinario dei Musei Capitolini a Roma è una delle statue più famose del Mondo

Lo sapevate? Lo Spinario dei Musei Capitolini a Roma è una delle statue più famose del Mondo. La statua in bronzo dello Spinario, giunta in Campidoglio nel 1471 con la donazione dei bronzi lateranensi al Popolo Romano da parte di
Lo sapevate? Lo Spinario dei Musei Capitolini a Roma è una delle statue più famose del Mondo.
La statua in bronzo dello Spinario, giunta in Campidoglio nel 1471 con la donazione dei bronzi lateranensi al Popolo Romano da parte di Sisto IV, ha ben più di duemila anni e rappresenta uno dei massimi capolavori della scultura antica, e ha conosciuto un’ininterrotta fama sin dal Medioevo.
Dal primo Rinascimento infatti lo Spinario acquisì una grande notorietà e, da allora, è sempre stato al centro di interpretazioni. Lo Spinario ospitato dai Musei Capitolini – considerato quasi unanimemente un’opera eclettica che unisce un corpo concepito su un prototipo ellenistico con una testa nella forma di stile severo – è stato creato in età ellenistica. Si tratta di una statua che riproduce un pastorello, all’incirca dodicenne, seduto su un sedile di roccia, curvo in avanti nell’intento di togliersi una spina dal piede sinistro, la cui pianta è poggiata sul ginocchio destro. Non è una rappresentazione idealizzata né l’immagine di un dio. L’opera ritrae una figura giovanile, minuta e concentrata in un gesto che tradisce fragilità e inesperienza.
Il tema figurativo, grazie al significato simbolico assegnato all’azione dell’estrarre la spina, si è trasformato già in età antica in una metafora del dolore procurato dall’innamoramento, che ne ha decretato la grande fortuna. L’insolito soggetto è noto da molteplici copie e varianti romane e quella dei Musei Capitolini costituisce senz’altro l’esempio più famoso e perfetto, anche per la preziosità dei particolari e l’accuratezza della resa artistica.
La statua misura 73 cm di altezza, una copia marmorea fa parte della collezione degli Uffizi di Firenze. Un’altra copia marmorea si trova al Louvre, una bronzea al Museo Puškin di Mosca.
La statua a Roma è documentata fin dal XII secolo. Fu notata alla fine del XII secolo o agli inizi del XIII da un viaggiatore inglese, Magister Gregorius.
Durante tutto il Rinascimento fu tra le statue antiche più ammirate e copiate e in quell’epoca nacque probabilmente la leggenda del pastorello di Vitorchiano Gnaeus Martius che corse da Vitorchiano (VT) a Roma per avvertire dell’arrivo degli invasori etruschi, si affrettò ignorando la spina che gli era entrata nel piede, fermandosi per estrarla solo a missione compiuta.
Nel 1798 Napoleone sequestrò la statua come oggetto delle spoliazioni napoleoniche per inviarla al suo museo a Parigi (l’odierno Louvre), dove restò fino al 1815 quando venne restituita grazie all’opera di Canova.
Oggi si pensa che lo spinario capitolino sia un pastiche assemblata nel I secolo a.C., con il corpo ellenistico (III secolo a.C.) e la testa più antica (V secolo a.C.), anche perché i capelli invece di cadere verso il basso stanno aderenti alla testa, come se la figura fosse in piedi. Gli altri Spinari sarebbero derivati da quest’opera.

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