Monumenti romani: la spaventosa Casa dei Mostri in piazza Trinità dei Monti

Monumenti romani: la Casa dei Mostri in piazza Trinità dei Monti. Nel centro storico di Roma esiste una singolare costruzione, palazzetto Zuccari. L’edificio è conosciuto popolarmente anche come “Casa dei Mostri” e deve la sua fama all’inquietante portone dell’ingresso: una
Monumenti romani: la Casa dei Mostri in piazza Trinità dei Monti.
Nel centro storico di Roma esiste una singolare costruzione, palazzetto Zuccari. L’edificio è conosciuto popolarmente anche come “Casa dei Mostri” e deve la sua fama all’inquietante portone dell’ingresso: una gigantesca bocca spalancata, con naso, occhi e sopracciglia. Scoprite perché venne realizzato così.
Una decorazione particolare che va a fare da cornice anche alle due finestre laterali. Fu costruito da Federico Zuccari nel 1952. Attualmente è sede della Biblioteca Hertziana (Istituto Max Planck per la storia dell’arte).
Il Palazzetto si trova tra via Sistina e via Gregoriana e su quest’ultima strada ha l’ingresso con le decorazioni.
Federico Zuccari era un artista famoso e decise di crearsi una sontuosa dimora che rispecchiasse l’importanza dell’artista, il suo estro e la sua creatività.
Nel 1590 comprò il terreno e quasi si rovinò quasi per portare a termine i suoi grandiosi progetti, che dovettero essere in parte ridimensionati.
Nei secoli passo di mano in mano e poi divenne proprietà di Enrichetta Hertz, che poi lo donò al governo tedesco, costituendo la Biblioteca Hertziana, specializzata in storia dell’arte.
Gabriele D’Annunzio citò il palazzo nel romanzo Il piacere (vi si trasferì Andrea Sperelli).
La caratteristica più curiosa del palazzetto è come detto la decorazione, in particolare nelle cornici delle porte e finestre esterne che hanno l’aspetto di mostruose bocche aperte, ispirate al Giardino di Bomarzo e legate allo stile fantasioso dell’architettura manierista alle soglie del XVII secolo.
Il palazzo era costituito inizialmente da tre corpi: quello adibito a studio su piazza Trinità dei Monti, quello residenziale con facciata principale su via Sistina, e il giardino sontuoso con ingresso da via Gregoriana. In contrasto con la semplicità degli esterni, l’interno si presenta come la dimora di un illustre artista. Lo studio occupava la punta dell’intero complesso a pianta trapezoidale e ne rappresentava, in una similitudine antropomorfica, la testa.
I tre mascheroni su via Gregoriana formano tuttora una delle maggiori attrattive del Palazzo. Per Zuccari che anni prima aveva usato una forma analoga per una illustrazione della porta dell’inferno dantesco, essi avevano un chiaro significato: erano destinati a sbalordire e spaventare il visitatore, che avrebbe esitato dapprima a oltrepassare la soglia, ma sarebbe stato poi tanto più colpito, per contrasto, dall’incanto paradisiaco del giardino.
Quest’ultimo, di forma quasi quadrata con 17 metri di lato, era coperto da un pergolato di rose ed era abbellito da fontane e statue.

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