Francesco Rocca, condannato in via definitiva come mandante dell’omicidio della moglie Dina Dore, avvenuto nel 2008, ha depositato attraverso i suoi avvocati Giampaolo Mura e Giovanni Pinna Parpaglia, l’atto di costituzione davanti alla giudice civile del tribunale di Nuoro, Federica
Dieci anni fa, il 26 marzo 2008, Dina Dore, casalinga di Gavoi, veniva assassinata e il corpo nascosto nel bagagliaio della sua Fiat Punto, mentre la figlia di soli 8 mesi dormiva nel seggiolino dell’auto. Un femminicidio che ha lasciato
“Quello scotch che sigilla un mistero”, questo il titolo della prima puntata della nuova serie di “Storie Maledette”, il seguitissimo programma ideato e condotto dalla giornalista Franca Leosini che approfondisce e indaga sui delitti italiani più turpi attraverso interviste e
Dieci anni fa, il 26 marzo 2008, Dina Dore, casalinga di Gavoi, veniva assassinata e il corpo nascosto nel bagagliaio della sua Fiat Punto, mentre la figlia di soli 8 mesi dormiva nel seggiolino dell’auto. Un femminicidio che ha lasciato
Pierpaolo Contu, l’autore materiale dell’omicidio di Dina Dore avvenuto a Gavoi il 26 marzo del 2008, è in permesso in una comunità di reinserimento: questo è un percorso che potrebbe portarlo alla semilibertà. All’epoca 17enne, ora ha quasi trent’anni: ne
La Corte di Cassazione ha confermato l’ergastolo per Francesco Rocca, il dentista di 49 anni di Gavoi, accusato di aver ordinato l’omicidio della moglie, Dina Dore, avvenuto nel garage della loro abitazione il 26 marzo del 2008. L’uomo è in