Villagrande da oggi conta un nuovo centenario: zia Michela Agus, classe 1920, ha spento oggi le 100 candeline. I festeggiamenti sono iniziati in Parrocchia con una Santa Messa – alle 10 e 30 – in ringraziamento: tutta la comunità si
Sembrava un virus influenzale, poi le sue condizioni sono peggiorate tanto che la ragazzina di 14 anni è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale civile di Sassari. La giovane è stata ricoverata in rianimazione, ma nonostante le cure la sue
Ovodda, incidente in pieno centro storico. Come riporta La Nuova Sardegna, una donna, Cristina Sedda, 39 anni, si è sporta troppo nel tentativo di stendere la roba ed è precipitata nel vuoto. I vicini, accorsi sentendo le grida di dolore
Incendio presso lo stabilimento GeCo s.r.l. di Magomadas. Nella serata scorsa, intorno alle 22:15, presso lo stabilimento GeCo s.r.l. – il quale si occupa del trattamento di fanghi reflui. L’incendio ha interessato i due gruppi elettrogeni presenti nell’impianto. Non c’è
Bellissima immagine ci giunge da Lanusei: i volontari cenano presto, in sede, e si mettono a disposizione dei concittadini durante la notte del 31. Mentre tutti festeggiano, loro lavorano, ma lo fanno con il sorriso sulle labbra. Volontariato è bello.
Fuori fa freddo e il cibo scarseggia. E siccome il Capodanno è roba da “umani”, meglio starsene al riparo e al caldo, aspettando che arrivi la bella stagione. Forse è solo una nostra interpretazione, ma di sicuro gli animali selvatici per Capodanno
Gli anziani foghesini ci parlano di un periodo in cui, nonostante la scarsità di cibo e beni materiali, la gente cercava comunque di festeggiare al meglio ogni singolo evento speciale. Durante il Capodanno, era abitudine del centro ogliastrino riunirsi in gruppi di 4 o 5 famiglie.
Articolo di Sara Sirigu Se oggi il Capodanno segue usanze pressoché simili in tutte le regioni italiane, di certo non si può dire lo stesso del passato: in Sardegna infatti si salutava l’anno appena concluso, per fare spazio al nuovo,
Fino al Medioevo il vero Capodanno sardo si festeggiava a settembre. La forte vocazione agropastorale dell’isola, unita al lungo periodo di dominazione bizantina, infatti portò la Sardegna a seguire il calendario bizantino e non quello gregoriano, dove l’anno iniziava il 1 settembre e
L’anno vecchio viene lasciato alle spalle e tutti subiamo il fascino del nuovo che verrà. Negli ultimi giorni nella mente si raccolgono i pensieri negativi, per poi cancellarli con il conto alla rovescia della mezzanotte del 31 dicembre. La speranza